sabato 31 gennaio 2009

ALBERO, OROLOGIO DELLE STAGIONI

Questo è l'albero delle stagioni costruito dai miei bambini.
Ogni parte è realizzata con una tecnica diversa: spugnature per l'inverno, pastelli ad olio e fiori di carta velina per la primavera, tempera e carta vellutina per l'estate, collages vario per l'autunno.

Passa il tempo di primavera
e sopra i rami spuntano
le foglie, i fiori e i frutti
che riempiono di odori le brezze della sera.

Passa il tempo dell'estate
sotto l'ombra cortese
dei larghi e frondosi rami
riposano pigramente le allegre brigate.

Passa l'autunno, lenta stagione,
nel rosso delle foglie
che cadono ad una ad una,
e la natura al sonno piano si dispone.

Passa il tempo dell'inverno
sugli alberi scheletriti,
ma già le gemme annunciano
che non dura in eterno.
G. MOREL

giovedì 29 gennaio 2009

IL TANGRAM....OVVERO LE SETTE PIETRE DELLA SAGGEZZA

Ecco un gioco che conserva sempre il suo fascino...IL TANGRAM. E' un gioco puzzle originario dalla Cina, che viene usato nella didattica per potenziare la capacità di osservazione, di concentrazione, di immaginazione, oltrechè favorire l'appropriazione dei concetti di equiestensione.
Un gioco quindi davvero produttivo!
Ricordo che qualche anno fa veniva usato abbastanza regolarmente nella didattica...ora non mi sembra più così praticato...
Per questo sono stata favorevolmente colpita dal post della prof. Annarita Ruberto nel blog MATEMATICAMENTE che segnala parecchie risorse in rete collegate al gioco.

Per chi vuole giocare on -line

lunedì 26 gennaio 2009

VIA DA SCUOLA, SEI EBREO!

Tratto da "C'era una volta la guerra"a cura di Sonia Brunetti e Fabio Levi" – Silvio Zamorani editore, Torino 2002.

Eravamo d'estate quando è uscita la legge che obbligava gli alunni ebrei a lasciare la scuola. Io avevo finito la terza elementare, sarei dovuta andare in quarta. Non me l'hanno fatto capire subito per non darmi dei dispiaceri. Però verso l'autunno mamma un giorno m'ha detto, col tono di quella che racconta una cosa senza importanza: "Sai, il prossimo anno non puoi più andare nella tua scuola e andrai in un'altra scuola dove ci saranno tutti bambini ebrei". Per me è stata una doccia fredda: lasciare la maestra, lasciare i compagni. Così è stato. L'inizio è stato abbastanza difficile, però ho fatto amicizia coi nuovi compagni, poco per volta ho poi voluto bene alla maestra. Ad ogni modo io aspettavo con grandissima ansia il giorno in cui ci sarebbe stata la premiazione dei bambini alla scuola pubblica dov'ero andata. Perché io in terza avevo avuto il "premio di secondo grado". Avevo meritato un premio, perché ero brava a scuola, di secondo grado perché ce n'era una più brava di me. Ma ero contentissima. La premiazione avveniva a metà dell'anno dopo e io aspettavo il giorno in cui sarei andata a ritirare il mio premio e a rivedere la mia maestra e i miei compagni. Il giorno prima di quello della premiazione suonarono alla porta di casa. Driin… chi sarà? Mia mamma va ad aprire. Era la bidella della scuola Mignon, che portava un pacchetto contenente un libro, e ha detto - potrei descrivervela, piccola e grassa-: "La signora direttrice manda questo premio per la bambina Elena O.; non deve venire domani alla premiazione per non profanare le scuole del Regno d'Italia". E' stato il primo dispiacere folle della mia vita. Ho pianto, ho urlato e…


CONTINUITA'.....

Copio qui un commento al post Il bambino con il pigiama a righe postato dai miei alunni di quinta che ora sono in seconda media e che hanno continuato il lavoro di analisi su alcune tematiche suscitate dalla lettura del romanzo di John Boyne (in quinta) e dalla visone del film in questi giorni.
Ora non sono i miei alunni, sono i Nostri ,come li definisce la mia collega Lia che li sta accompagnando in questa tappa del percorso, e hanno la fortuna di approfondire le loro conoscenze e sviluppare il loro pensiero critico mantendo ben chiaro il legame con il lavoro svolto in precedenza. Questo loro bre ve intervento è un piccolo esempio, un esempio di CONTINUITA' di tematiche, CONTINUITA' di approccio e metodo di lavoro, CONTINUITA' affettiva ed emotiva, CONTINUITA' nella costruzione di conoscenze e spirito critico....

"
Cara maestra Francesca, quando la professoressa ci ha detto che è stato tratto un film dal libro "Il bambino col pigiama a righe" di John Boyne, che tu ci avevi letto a scuola, abbiamo subito deciso di andare a vederlo, perchè il libro ci era sembrato bellissimo. Ti mandiamo la sintesi del nostro approfontimento, che abbiamo fatto ing gruppo, sperando che ti faccia piacere... :-)

Elena, Rick, Samu, Sarah e Silvia Degasperi (non era tua alunna, ma ha pertecipato anche lei)

ARGOMENTO: Una famiglia si trasferisce ad Auschwitz a causa del lavoro del padre. Il figlio, Bruno, è un bambino che da grande vuole fare l'esploratore, così si cimenta nel mestiere cercando di conoscere meglio il luogo. Ad un certo punto del suo percorso, una rete metallica gli impedisce di proseguire. Lo sbarramento lo separa da Smuh, un bambino della sua età, rinchiuso nel campo di concentramento. Tra i due nasce un'amicizia vera e Brumo fa di tutto per entrare nel campo, ma, alla fine moriranno insieme, mano nella mano.
TEMI E MESSAGGI: I temi trattati nel film sono molti e decisamente importanti.
Prima di tutto c'è l'olocausto, il razzismo verso gli ebrei, la perdità della libertà e lo sfruttamento. Poi l'amicizia tra i due bambini, la voglia di conoscersi, comunicare e stare insieme, ma anche, all'inizio del film, la solitudine di Brumo (gli mancano i suoi vecchi amici). Un altro tema importante quello della curiosità, della voglia di conoscere anche il luogo proibito (Bruno). Infine il tema della diversità: Bruno e Smuh sono diversissimi, soprattutto nel modo dipensare, e il tema della disperazione di fronte all'ingiustizia e alla morte (mamma di Bruno).

L'autore vuole darci dei messaggi importanti:
- Sul razzismo:
il diritto alla libertà e al rispetto della persona è universale, vale per tutti gli uomini; sfruttare, maltrattare e uccidere è un grave errore.
- Sull'amicizia:
è importante l'amicizia, tutti abbiamo bisogno di qualcuno con cui parlare e confidarci; la vita è migliore e più bella se abbiamo degli amici; essere amici significa non tradire mai, a costo del sacrificio.
- Sulla solitudine:
la solitudine rende tristi le persone.
- Sulla diversità:
la diversità non può essere considerata un difetto o una cosa negativa, al contrario la diversità è una ricchezza.
- Sulla curiosità:
è la molla della conoscenza, e scoprire cose nuove è molto bello, ma nel mondo ci sono anche le cose brutte e possiamo metterci nei guai.

COMMENTO: Secondo noi il libro emoziona di più, forse perchè la narrazione è approfondita e ricca di particolari. I personaggi sono delineati bene, i protagonisti rispecchiano quello che ci eravamo immaginati dalla lettura della maestra Francesca. Nel libri il finale è molto meno tragico, nel film ci è sembrato quasi brutale: immaginare la morte dei due bambini è davvero troppo triste! Tuttavia il film ci è piaciuto molto.

Ringraziamo ancora la nostra maestra per averci letto il libro, ci rimane questo bellissimo ricordo della scuola elementare, che ci ha spinti ad andare a vedere il film e poi ad approfondire ancora il tema con questo lavoro.

Ciao maestra, i tuoi alunni!! :-)

sabato 24 gennaio 2009

"INTERNET, UN DONO PER L'UMANITA'"....lo dice il Papa

«Se usate per favorire la comprensione e la solidarietà umana», la rete di Internet e le nuove tecnologie informatiche rappresentano «un vero dono per l'umanità». Lo afferma il Papa nel messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. «L'accessibilità di cellulari e computer, unita alla portata globale e alla capillarità di Internet, ha creato - rileva - una molteplicità di vie attraverso le quali è possibile inviare, in modo istantaneo, parole ed immagini ai più lontani ed isolati angoli del mondo: è, questa, chiaramente una possibilità impensabile per le precedenti generazioni. Molti benefici derivano da questa nuova cultura della comunicazione: le famiglie possono restare in contatto anche se divise da enormi distanze, gli studenti e i ricercatori hanno un accesso più facile e immediato ai documenti, alle fonti e alle scoperte scientifiche e possono, pertanto, lavorare in èquipe da luoghi diversi; inoltre la natura interattiva dei nuovi media facilita forme più dinamiche di apprendimento e di comunicazione, che contribuiscono al progresso sociale»...

martedì 20 gennaio 2009

PER IL COMPLEANNO....

C'E' UN GIORNO NEL GIRO DELL'ANNO
NEL GIRO DELL'ANNO ROTONDO
LO FESTEGGIA CON TE CHI E' CONTENTO
CONTENTO CHE TU SEI AL MONDO.

TU SEI NATO IN UN GIORNO NORMALE
LUNGO IL GIRO ROTONDO DELL'ANNO
E QUEL GIORNO SI E' FATTO SPECIALE
E LO CHIAMANO....IL TUO COMPLEANNO!
(Roberto Piumini)

UN ANNO....CON GLI OCCHI DEI BAMBINI

sabato 17 gennaio 2009

UN PC NELLO ZAINETTO

Io me l'ero perso.....ma ero sicura di trovarlo da Paola! Eccolo qui il servizio che il TG2 ha dedicato alla sperimentazione che Paola sta conducendo con i suoi alunni di quinta. Un PC nello zainetto...
Davvero spigliati i ragazzini che dimostarno di trattare con disinvoltura lo strumento e di comprenderne l'effettiva utilità: l'accesso semplificato alle informazioni...veri nativi digitali!

UN ANNO DI SCUOLA DALLA A ALLA Z

Un interessantissimo consuntivo del 2008 proposto da TUTTOSCUOLA...tra le voci: ASSENTEISTI, BRUNETTA,GREMBIULI, ONDA,TAGLI, UNICO (nel senso di maestro)VOTO IN CONDOTTA....insomma tutto quanto ha "fatto scuola" nell'anno appena trascorso....

domenica 11 gennaio 2009

IL COMPUTER COME MACCHINA POETICA

Il computer come macchina poetica
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Ogni tanto mi piace pubblicare i lavori di Luisanna Fiorini che tanti segni ha lasciato nel mio approccio con le nuove tecnologie.
Luisanna Fiorini lavora all'Istituto pedagogico di Bolzano, dove è responsabile dell'area Nuove tecnologie. In realtà accanto alla passione "informatica" ha una forte inclinazione verso i linguaggi artistico espressivi e le esperienze di sinestesia, a cui alterna momenti di ricerca della strutturazione attraverso anche l'utilizzo delle mappe mentali. Da anni si occupa di comunità di apprendimento e di pratica .
Negli ultimi anni ha dedicato il suo impegno a promuovere le iniziative di Scuola3d.
Di tanto in tanto insegna presso l'Università di Aosta e presso Le SSIS di Verona. Insiste nella provincia di Trento, dove lavora al progetto Didapat come docente
.

lunedì 5 gennaio 2009

LA BEFANA VIEN DI NOTTE.......

E' la notte della Befana....l'attendono i bambini con suoi parchi doni...sanno che lei addolcisce la fine della pausa, del riposo,della magia... e li invita a rientrare nel mondo reale degli impegni, ma anche delle scoperte, delle relazioni, dei giochi, dello stare insieme....
Ben arrivata Befana!

INIZIO D'ANNO...AL FEMMINILE...

Visto su Scientificando, blog di Annarita Ruberto

"Eccellenze al femminile " è un convegno che il 17 Gennaio prossimo a Torino vorrà essere un momento di riflessione sull'importanza crescente che il pensiero femminile svolge nella nostra società.

Leggete su Gravità Zero il post di Claudio Pasqua, per conoscere i dettagli sull'iniziativa.

giovedì 1 gennaio 2009

RIFLESSIONI...DATATE.... DI INIZIO D'ANNO


In un commento ad un precedente post, Renata mi ha segnalato questo libro.
Il sottotitolo: "perché i computer nelle scuole non servono e altre considerazioni sulle nuove tecnologie", la dice lunga su come l’autore la pensa sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione applicate al mondo della formazione. Tanto più che Clifford Stoll è uno dei promotori di internet già dal lontano 1975. Docente all’Università di Berkeley ha maturato una significativa esperienza nella produzione di software didattico e nella definizione di sistemi informatici destinati all'educazione. Perciò possiamo dire che le sue affermazioni sono fatte con cognizione di causa. Ecco alcune frasi che possiamo leggere sul libro e che sicuramente possono servire per una riflessione: "...una buona scuola non abbia bisogno dei computer e che una scuola mediocre non possa trarre vantaggio dal più veloce dei collegamenti a Internet..." "…anziché chiedersi se la tecnologia possa o meno sostenere il curriculum, gli educatori cercano di adattarlo in modo tale che non vi siano difficoltà nell'utilizzare computer e calcolatrici" “ l'informatica viene spesso introdotta a scuola per far "apprendere divertendo": ma, prosegue "di solito studiare non è divertente, studiare richiede impegno, disciplina, dedizione”. "nutriti a base di gratificazione immediata e interattiva, gli studenti sviluppano avversione verso perseveranza ..., verso l'attenzione e la pazienza".
Che dire? Come non dargli ragione?
Credo che possiamo affermare ormai con una certa disinvoltura che la scuola non deve educare alle nuove tecnologie....ma le nuove tecnologie devono appunto SOSTENERE IL CURRICULUM, sono uno degli strumenti da utilizzare per insegnare ad apprendere, una possibilità tra altre, e non sempre divertente o senza sforzo, per attivare percorsi di apprendimento in forma laboratoriale, costruttiva e collaborativa...e perchè no, motivante e coinvolgente.
Il vero problema sta dunque, ancora una volta, nella formazione degli insegnanti rispetto, non tanto agli aspetti tecnologici in senso stretto, ma agli aspetti DIDATTICI legati all'uso di questi strumenti.
Vi invito a leggere una riflessione davvero articolata sul blog di Agati Mario già segnalato qualche tempo fa da Paola.