domenica 24 maggio 2009

LA RABBIA

Voglio condividere questo percorso fatto a scuola con i bambini di seconda durante il laboratorio di computer. Sì, abbiamo usato il computer, per imparare ad esprimere una emozione "scomoda", come dice Andrea nel suo post, ma anche utile e necessaria.
E come tutte le emozioni scomode, è necessario che i bambini imparino a conoscerla per cercare di controllarla.
Come dicevo abbiamo usato il computer per esprimerla, in particolare abbiamo utilizzato Tuxpaint, il nostro amico pinguino, che ci mette a disposizione moltissime risorse per rendere più facile la sua rappresentazione.
Si è lavorato sul suo riconoscimento, sulla sua rappresentazioni in modi diversi, si è usato una storia con dodici animali protagonisti che reagiscono alla rabbia in modo molto simile ai bambini e li abbiamo usati come "specchio"...
Infine è stato interessante trovare delle regole per non soccombere alla rabbia e alle sue manifestazioni!
Il percorso è un ampliamento di uno stimolo che la
mia super tutor Luisanna ha messo a disposizione sul sito dell'Istituto Pedagogico di Bolzano.

martedì 19 maggio 2009

2+1= COOPERARE

Come promesso pubblico i testi della Cooperativa "vendi sorriso" riguardanti il recupero cooperativo nelle diverse discipline
RECUPERO DI MATEMATICA....

Durante il recupero di mercoledì pomeriggio, Silvia ha aiutato 2 compagni in matematica.
Si sono spostati nella biblioteca della scuola e hanno cominciato a rivedere le regole riguardanti i vari tipi di frazioni ,gli esercizi e anche il minimo comune denominatore (m.c.d.).
Nessuno dei due le sapeva molto bene le regole, allora, insieme, le hanno ripassate fino a saperle a memoria.
Hanno poi provato a fare un esercizio insieme a Silvia e dopo da soli, per vedere cosa avevano capito.
Sono andati avanti con questi esercizi dal più semplice, al più difficile, e pian piano capivano meglio l'argomento, sia nella parte teorica che in quella pratica.
Durante questa due ore, però, c'è stato un piccolo inconveniente: i due continuavano a giocherellare per conto loro, così, ad un certo punto Silvia si è arrabbiata ed il gruppo si è diviso con i due in un angolo della classe, mentre Silvia aiutava altri gruppi. Poi, però, si sono resi conto, di aver perso un'occasione importante e si sono scusati. Il gruppo si è riformato e hanno ricominciato a lavorare con più impegno e attenzione. Nonostante questo piccolo inconveniente, sono riusciti a fare ben la verifica: uno, che di solito ha voti molto bassi, ah preso più che sufficiente, e l'altro distinto.
Ciò ha fatto molto piacere a tutto il gruppo e ha dato molta soddisfazione a Silvia.
Questo ha fatto capire meglio a tutti che se si ci mette d'impegno,
il recupero della cooperativa..... ....funziona.

RECUPERO DI MATE/2
Mi presento, sono Jennifer, e frequento la classe II d.
Nella nostra attività di recupero sono stata aiutata da Lara, per migliorare in matematica.
Il mio problema, era che non riuscivo a svolgere tipi diversi di operazioni con le frazioni. Penso, che il mio problema, nasceva dal fatto che non seguivo con interesse le lezioni di matematica.
La matematica,in genere non mi è mai stata simpatica. Quando ho fatto il recupero di matematica assieme a Lara, inizialmente ci siamo trovate in crisi, ma poi, cominciando ad impegnarci,ho capito meglio le sue spiegazioni alla fine ero pronta per affrontare la verifica.
perché mi spiegava molto bene, ed io seguivo con interesse.
Davanti alla verifica di matematica mi sono trovata molto preparata.
Quandola prof. ce le ha consegnate, ho ottenuto buono!
Per questo motivo, devo ringraziare la nostra cooperativa ed in particolare la mia compagna Lara.
Abbiamo realizzato questo lavoro di recupero, perché ci sembrava una cosa molto bella, ed è grazie alla cooperativa che abbiamo cominciato a collaborare gli uni con gli altri.

domenica 17 maggio 2009

ECO...DALLA FIERA DEL LIBRO

Qualche...eco...dalla Fiera internazionale del libro in svolgimento a Torino in questi giorni.
Durante questa fiera la inesauribile Paola Limone gestisce uno spazio tecnologico sull'uso del Jumpc, che immaginiamo molto frequentato.
Vi rimando poi alla conversazione tra Umberto Eco e Jan-Claude Carrière in cui, riferendosi agli e-book, Eco ha sintetizzato il suo pensiero con questa frase davvero efficace "Nell'e-book io vorrei che si salvasse la possibilità di bagnarsi il dito, che è fondamentale, una soddisfazione orale che risale all'infanzia. Forse leggiamo libri perché non abbiamo più il ciuccio."
Sempre dalla Fiera arriva un dato confortante: il lettore junior cresce del 10%

È probabile però che in ogni stand ci sarà un convitato di pietra: si chiama Kindle, il dispositivo elettronico che permette di immagazzinare e leggere migliaia di libri, emettendo persino il fruscìo delle pagine che girano. Kindle è per ora disponibile per l'acquisto solo negli USA.
Il futuro forse sta nella parole die Maurizio Costa: secondo l'amministratore delegato di Mondadori, maggiore gruppo editoriale italiano, «il libro elettronico non sostituirà mai quello di carta. Ci sarà invece un'integrazione dei due modelli e nessuno rinuncerà del tutto al piacere di toccare le pagine di un libro, anche per via del prezzo»

sabato 16 maggio 2009

AIUTARSI FUNZIONA SEMPRE

Voglio invitarvi a leggere queste bellissime considerazioni scritte da alcuni/e alunni che hanno percorso con me una parte del loro cammino scolastico e che ora lo stanno compiendo assieme ai colleghi della scuola secondaria, in particolare sotto la regia della carissima Lia che sta arricchendo questo blog con riflessioni pedagogiche davvero rilevanti.
Scrivono i ragazzi..
AIUTARSI FUNZIONA SEMPRE
Quest'anno la nostra cooperativa “Vendi Sorriso”, ha deciso di svolgere un'attività di recupero.
Questo perché, in quasi la metà della classe c'erano difficoltà nello studio, e alcuni di noi avevano voti abbastanza bassi. Visto che siamo una cooperativa, abbiamo pensato di aiutarci a vicenda, perché ha poco senso cercare di fare qualcosa per le persone che vivono molto lontano da noi e dimenticarci dei nostri compagni.
Non è che non avessimo mai fatto l'esperienza di aiutarci a vicenda, anzi, spesso lavoriamo in gruppo, e, anche alle elementari, quando non riuscivamo a fare determinate cose, ci facevamo soccorrere da un compagno. Quello che facciamo adesso, però, è molto meglio programmato e organizzato.
La classe fa il recupero il mercoledì, nelle ultime due ore di compresenza, in vista della prova scritta di ogni settimana.
Decisa la materia, si individuano dei compagni che hanno capito bene l'argomento e che se la sentono di spiegare agli altri, poi si assegna a ognuno di loro un piccolo gruppo di due o tre studenti.
Perché il recupero funzioni bene, bisogna seguire delle regole precise:
  • parlare a bassa voce
  • ascoltare il proprio “tutor”,impegnandosi a capire bene i concetti e i procedimenti
  • ripetere e fare gli esercizi a casa
Questa attività è stata presa seriamente, e quindi si sono verificati dei progressi in quasi tutti gli studenti.
Nel corso di questa esperienza, abbiamo scoperto tante ragioni per cui è molto più facile imparare da un compagno piuttosto che da un insegnate. Prima di tutto c'è da dire che il “tutor” spiega con parole più semplici, ha un linguaggio meno complesso e meno tecnico. Inoltre, un amico ti conosce meglio ( sia nei punto deboli, sia nei tuoi pregi ), e quindi sa trovare più facilmente il modo giusto per aiutarti. I professori, quando spiegano, si rivolgono a tutta la classe e hanno poco tempo per risolvere i dubbi dei singoli. Nel recupero cooperativo, invece, c'è più tempo a disposizione e si lavora in piccoli gruppi.
In conclusione possiamo dire che questa attività ci ha aiutati a conoscerci meglio, ad assumerci delle responsabilità anche per gli altri, e a migliorare nelle materie. Gli stessi “tutor”, spiegando agli altri, hanno per forza dovuto perfezionare l'esposizione ed il lessico.
Per questo consigliamo a tutti di provare l'esperienza del recupero cooperativo.

Nei prossimi giorni pubblicherò le esperienze specifiche relative al recupero di italiano, di mate, di lingua straniera...

Cari insegnanti, cari educatori...penso che queste riflessioni ci serviranno per CRESCERE nella nostra professione...

GRAZIE RAGAZZE E RAGAZZI DI 2 D!!!
(un grazie particolare a Sarah e Elena che hanno curato la pubblicazione dei testi)

martedì 12 maggio 2009

FANTA-MATE o la matematica del gioco

Siamo alla vigilia del 13° Carnevale della Matematica ospitato dalla super Annarita Ruberto.
Per celebrare l'avvenimento senza nessuna pretesa scientifica...

voglio fare un post insolito, un post che esca dagli schemi, dal rigore e dal determinismo della matematica, non certo perché queste qualità siano noiose o troppo statiche, semplicemente perché non sono abbastanza competente per poterlo sviluppare nella giusta maniera.
Mi interessa invece parlare di matematica da affrontare con i bambini in modo giocoso, divertente, dissacrante anche, ma soprattutto coinvolgente, che parta dalle mani, dai piedi, dagli occhi, per arrivare alla mente.

Vorrei partire da un grande matematico....matematico della parola…Uno che conosce i meccanismi della immaginazione, uno che sa combinare regole diverse, uno che sa risolvere i grandi problemi con la semplicità…di chi parlo? Del matematico Gianni Rodari che sa inventare, sperimentare con la fantasia tante situazioni della vita senza aver bisogno di viverle tutte! Rodari è quindi un matematico.
E come tale ci propone alcuni esempi di invenzioni matematiche:
L’avventura di uno zero
C'era una volta un povero Zero
tondo come un o,
tanto buono ma però
contava proprio zero
e nessuno lo voleva in compagnia.
Continua qui Appunti di matematica creativa

"Io allora inventerò una tabellina:
- tre per uno Trento e Belluno
- tre per due bistecca di bue
- tre per tre latte e caffè

- tre per quattro cioccolato

- tre per cinque malelingue

- tre per sei patrizi e plebei
- tre per sette torta a fette
- tre per otto piselli e risotto

- tre per nove scarpe nuove

- tre per dieci pasta e ceci.
Continua qui e leggi come si fa a Inventare i numeri

Ed ecco un bel problema
Quanti pesci ci sono nel mare?
Tre pescatori di Livorno
disputarono un anno e un giorno
per stabilire e sentenziare
quanti pesci ci sono nel mare.
Disse il primo: “Ce n’è più di sette,
senza contare le acciughette”.
Disse il secondo: ” Ce n’è più di mille,
senza contare scampi ed anguille”.
Il terzo disse:”Più di un milione!”
E tutti e tre avevano ragione.

Ed ora, dopo questa immersione nella fantamatica vi porterò in un posto giocoso e laborioso, un laboratorio per scoprire facendo e divertendosi…pronti via…si va nell' Archimedes' Laboratory un sito che gli stessi autori definiscono un posto per
Misurare, ritagliare, manipolare, riunire, capire. Al di là delle forme, la meccanica del sapere...

"Archimedes' Laboratory" è un'antologia di rompicapi originali, curiosità matematiche, illusioni ottiche inedite che stimola e assiste chi voglia saperne di più sulla geometria in generale e sui puzzle in particolare: la loro storia, la loro origine, ecc.



I due autori G. A. Sarcone e M.-J. Waeber, da anni insegnano attraverso un laboratorio itinerante, la matematica con le forbici, fatta di enigmi, rompicapi, curiosità matematiche, illusioni ottiche, puzzle, giochi….

La loro storia:
Archimedes' Lab™ è la prima palestra della matematica nata nel lontano 1995 in Svizzera; fin dall'esordio, i suoi ideatori Gianni A. Sarcone e Marie-Jo Waeber percorrono l'Europa con i loro giochi d'ingegno ed exhibit per promuovere la scienza in generale e la matematica in particolare. Il loro scopo è anche di allenare la mente con giochi logici (braintraining) e percettivi (visual thinking), potenziare le proprie capacità esecutive ed espressive o, più semplicemente, soddisfare a quella curiosità genuina che i rompicapi matematici da sempre suscitano nell'uomo! In breve, costruire uno spazio di socializzazione nel quale ci si scambia idee e si impara giocando.

I lorograndi temi sono:
Matematica ricreativa • Scienza (fisica ricreativa) • Psicologia della percezione • Brain-training • Creatività • Gioco

Learnign by doing per dirla alla Dewey: “Si dice che le mani sono gli occhi della mente." La maggior parte dei puzzle e giochi d'ingegno raccolti in questo sito si risolvono con le mani utilizzando materiale facilmente reperibile: carta, matita, forbici, a volte un po' di colla, un pezzo di corda...

Il sito si presenta in Inglese, Francese e Italiano.
La parte in Italiano è suddivisa in diverse interessanti sezioni

I due autori hanno anche raccolto la loro esperienza in questo libro



Molto interessante la sezione Illusioni ottiche per educare alla percezione, all’osservazione, alla capacità di analizzare e comprendere lo stimolo….




Altre sezioni che meritano attenzione sono
Art e Language
Teachers Resources

Da segnalare anche “Gli Amici di Archimede” del calibro di
Giulio Levi scienziato, ricercatore, scrittore di libri per bambini
Emma Castelnuovo Insegnante di scuola media, è stata una delle maggiori innovatrici della didattica della matematica.
Pier Luigi D'Amore attivo nel settore dei giochi matematici di base, collabora a riviste specifiche curando rubriche sulla matematica ricreativa.
Mario De Paz laureato in Chimica ricercatore presso l’istituto di Fisica dell’Università di Genova ,si occupa di didattica della fisica cercando di far crescere l’importanza delle attività pratiche nella costruzione dell’apprendimento scientifico, ideando esperimenti e giochi creati per favorire la partecipazione e la motivazione degli allievi di tutte le età.
Silvano Fuso, laureato in chimica (indirizzo chimico-fisico) Si occupa di didattica delle discipline scientifiche e di divulgazione e collabora con diverse riviste.

E infine ecco un fanta- problema proposto sul sito che vi ho presentato




…..?

Attendo soluzioni.....

sabato 9 maggio 2009

UNA MAMMA DAVVERO SPECIALE


Sul sito Mondodiluna.it potrete leggere una bellissima intervista a Betty Liotti, una mamma davvero speciale che ha saputo accompagnare suo figlio Matteo nel percorso di crescita, ideando per lui risorse didattiche, veri facilitatori cognitivi, che ha poi messo a disposizione di tutti nel fantastico progetto BABY FLASH.
L'aggettivo fantastico è riferito sia all'aspetto estetico del prodotto, molto bello e fantasioso nella immagini e nelle animazione, sia all' effettivo utilizzo nella didattica di questi strumenti che aggiungono motivazione ed entusiasmo al lavoro dei bambini.

I miei bambini sono dei veri e propri fans di Baby flash, quindi cara Betty:
BUONA FESTA DELLA MAMMA!!

venerdì 8 maggio 2009

LA FORZA DEL BELLO...ovvero LA BELLEZZA DELL'EDUCAZIONE


Mostra "La forza del bello.L'arte greca conquista l'Italia"
Palazzo Te-Mantova 2008

La discussione nel post precedente è stata davvero rilevante e molto ricca....mi stimola a costruire una sintesi.
Lia pone una domanda:
"Qual è dunque il "bello" che il buon Maestro ha coltivato dentro di sè e che i giovani devono percepire fino dal primo approccio?"
E già cerca di definire una prima risposta, andando a delineare tre elementi che lo configurano:
la FORZA (delle idee, del carattere,la determinazione...);
la PASSIONE (per la conoscenza, per la bellezza...);
il RISPETTO ( per ogni vivente, per le regole,per la natura.)


Ancora Lia ha provato a declinare ognuno di questi pilastri del Buon Maestro, nei suoi elementi costitutivi. Che significa la Forza, la Passione e il Rispetto nell'educatore?

la forza del Maestro è
DECISIONE (conquista con la sua capacità di essere propositivo);
EQUILIBRIO (considera valide solo le decisioni che possono essere comprese,condivise e accattate dagli altri);
SINCERITA'(la chiamerei anche purezza: i giovani seguono volentieri il buon Maestro perchè egli è sempre sincero ed è evidente che il suo sforzo mira a raggiungere un'idea in cui crede....)
i pilastri della PASSIONE sono
la VITALITA' e l'AMORE.
Il buon Maestro prima di tutto è vitale, cioè curioso, ricco, attivo, trasmette energia, coinvolge...
Poi ama: mostra un particolare trasporto verso le persone, verso le cose che fa e che propone; sa stupirsi di fronte alla bellezza e alla complessità del mondo, trasmette curiosità, voglia di conoscere, emozioni.Infine è simpatico, sa come usare l'umorismo per creare sintonia nel gruppo e sdrammatizzare le situazioni tese, ma non eccede mai....

Ora Parliamo di RISPETTO,prima di tutto tre cose.
EMPATIA (il buon Maestro è completamente permeabile ai segnali mandati dai giovani: li ascolta/accoglie, li legge, li interpreta);
FIDUCIA (non ha pregiudizi,sa di poter trovare il buono anche nei più deboli/difficili);
MODESTIA (sa mettersi in discussione e farsi da parte per dare maggiori opportunità agli altri e imparare)

Una vera dichiarazione di AMORE per una professione
così impegnativa,
così bella
così coinvolgente

Grazie a tutti quelli che hanno partecipato!

sabato 2 maggio 2009

EDUCATORI FELICI...OVVERO ESSERE MAESTRI


Vi invito a leggere il post di Andrea, giovane psicologo specializzando, educatore professionale presso una comunità. Questo l'inizio...
"Quasi chiunque, e ad ogni età, si trova a dover educare qualcun'altro. Educare deriva del termine "ex-ducere", che significa "tirare fuori". Non dirmi che non ti è mai capitato di voler tirare fuori il bello che vedi dentro un'altra persona... Peccato che per fare ciò ti tocca prima di tutto coltivare il bello che sta dentro di te..."

Vorrei collegare queste sue riflessioni, che io condivido pienamente, a quelle di Isabella Bossi Fedrigotti, che ci descrive la situazione dei nostri figli senza maestri.

Ma come possono educatori, insegnanti, genitori....essere davvero Maestri?
Trovo una risposta in questa bella frase di Romano Guardini
"Educare significa che io do a quest'uomo coraggio verso se stesso. Che gli indico i suoi compiti, ed interpreto il suo cammino-non i miei. Che lo aiuto a conquistare la libertà sua propria."
e in quest'altra di R.Steiner
"Diede loro la fiducia necessaria per diventare ciò che erano. E' il dono supremo di un maestro"
Questa dunque significa essere educatore: accompagnare chi cresce contribuendo a far sì che ognuno diventi quello che già è.

Educatori felici, ricchi di risorse, che sanno RISPETTARE i loro allievi, li sanno COMPRENDERE, sanno TIRAR FUORI la loro essenza, relazionandosi con LEGGEREZZA e con GIOIA.
"L'educatore deve avere ben chiaro...che a incidere maggiormente non è ciò che dice, bensì ciò che egli stesso è e fa: questo crea l'atmosfera, e il fanciullo...è soprattutto ricettivo dell'atmosfera. Si può dire che il primo fattore è ciò che l'educatore è, il secondo è ciò che l'educatore fa: solo il terzo è ciò che egli dice"
Romano Guardini