domenica 27 febbraio 2011

LA DIDATTICA FACILE???

 LA DIDATTICA FACILE CHE HA CANCELLATO LA CAPACITA' DI STUDIARE

Così titolava il 25 febbraio scorso l' articolo di Cesare Segre sul Corriere della Sera, nel dibattito rumoroso seguito all'uscita del nuovo saggio di Paola Mastrocola, "Togliamo il disturbo, saggio sulla libertà di non studiare".

Non ho letto il testo, ho seguito le promozioni della stessa autrice e i diversi interventi degli opinionisti.
In particolare sono rimasta piuttosto impressionata da questo, che vi segnalo, dove l'autore elenca le cause (secondo Mastrocola) della disfatta della scuola...


"Qui interviene la Mastrocola, mostrando come e perché lo studio sia compromesso e svuotato. Il suo bersaglio polemico è la didattica di don Milani e di Gianni Rodari, che comunque diedero un appoggio, autorevolissimo, a tendenze già in atto.
Don Milani predicò contro il babau del nozionismo, svalutando il concetto di nozione come conoscenza, e, in generale, il tipo di conoscenze che sono di solito oggetto di studio. Di qui l' avversione per il sapere letterario (guai al povero Virgilio!) e in particolare linguistico, considerati appannaggio dei ricchi. E anche la valorizzazione del territorio, la chiusura nella provincia e nei lavori contadini: non pensando che questo bloccava qualunque aspirazione al miglioramento mentale, ma anche economico degli scolari.
Gianni Rodari (le cui proposte sono certo suggestive) promuoveva, ma prevalentemente per il primo ciclo scolastico, la trasformazione dell' insegnamento in gioco, la vittoria della fiaba sulla razionalità e sulla storia. L' aula scolastica si trasformava in palcoscenico o in laboratorio, e gli scolari, distolti dallo studio, mettevano allegramente in gara la loro pretesa inventività. Era inevitabile che in questa cultura «facile» fossero affossati gli studi considerati «noiosi», o quelli che sembrassero privi di utilità pratica immediata. "

Aiuto! Ho sbagliato tutto....
Proprio l'altro ieri, per far riflettere (n.d.r. non ripetere!) sulla concordanza semantica nome-aggettivo, mi sono ispirata ad un simpatico racconto di Gianni Rodari (Il cielo è maturo). 
I bambini sono riusciti a produrre testi originali, divergenti, coerenti e corretti dal punto di vista ortografico.
E non senza sforzo....ideazione, pianificazione, stesura e revisione sono state le procedure seguite (didattica facile???).

L'articolo continua
" Qui la Mastrocola mostra bene, con opportuni riferimenti, che si è affermata una nuova pedagogia, che favorisce «la scuola del fare, del saper essere, del saper stare (insieme), dello smanettamento collettivo e dell' invasamento tecnologico, non certo la scuola del sapere, delle nozioni (intese come conoscenze), della letteratura e dello studio astratto, teoretico». Difficile indicare rimedi alla situazione messa in luce dall' autrice. Occorre un nuovo cambio di mentalità, che rimetta al centro dell' insegnamento lo studio, e che annulli l' insensato asservimento del sapere umanistico a quello tecnologico"


Oddio! Non entro nel discorso degli smattenamenti, dell'invasamento tecnologico...
Ma la scuola non dovrebbe avere al centro l'alunno che apprende?


Signora Mastrocola, questo il distruttivo racconto di G. Rodari...avrà fatto tanto male?

Il cielo è maturo

Ragazzi, amate gli aggettivi qualificativi. Non comportatevi come Marco e Mirco, i gemellini terribili, che si fanno beffe di loro.
Ieri, per esempio, essi dovevano assegnare un aggettivo qualificativo a ciascun nome di un lungo elenco.
Sghignazzando e buttandosi l'inchiostro in faccia, i monellacci hanno cominciato a scrivere:
- Il grano è azzurro
- La neve è verde
- L'erba è bianca
- Il lupo è dolce
- Lo zucchero è feroce
- Il cielo è maturo.
A questo punto si è sentito un rumore spaventoso: - Bum! Bang! Squash! Splash! Skrankkkkk!
Che cos'è accaduto? Semplicemente questo: il cielo, sentendo dire che era maturo, si è creduto in dovere di cadere a terra, come una qualunque pera o susina.
La casa è crollata in una nuvola di polvere.
Quanta fatica hanno dovuto fare i pompieri per disseppellire i due gemellini, ricucirli perchè erano ridotti in pezzettini e rimettere il cielo al suo posto, abbastanza in alto perchè ci possano volare le rondini e gli aeroplani.

Gianni Rodari  

mercoledì 2 febbraio 2011

LUNGO IL FIUME E...LUNGO LA STORIA...




Vi ricordate il post "Saliam sulla montagna"? Lì raccontavo un'unità di lavoro dedicata alla conoscenza della montagna, in cui cercavo di coagulare diverse discipline e diversi canali di lettura intorno ad un tema complesso.
Bene, il lavoro è continuato.
Abbiamo cercato di trovare un collegamento tra i diversi ambienti ed in particolare tra LA MONTAGNA e il MARE : IL fiume.
E' stato bello vedere la sorpresa dei bambini nel seguire il corso del fiume, dalla sua sorgente....su su...proprio sotto il ghiacciaio...giù nelle valli alpine, fino in pianura e...finalmente arrivare al mare.
IL FIUME come ANELLO DI CONGIUNZIONE tra MONTAGNA E MARE.
Ambienti così diversi e così interdipendenti!
Naturalmente, anche questa volta, abbiamo usato risorse diverse e "canali diversi" per convogliare le informazioni.
Elenco qui una serie di risorse che il web ci ha messo a disposizione
Alcune di queste risorse sono state messe a disposizione da meravigliose/i colleghe/i  e studenti della scuola Primaria e di altri ordini che ringrazio.

Ci siamo poi dedicati alle acque della nostra regione, con le foto dei nostri fiumi e laghi (fornite dai genitori e reperite sul web) abbiamo costruito la mappa idrografica  su Google-maps (attività che troviamo integrata nella nostra piattaforma Moodle, ma che si potrebbe tranquillamente realizzare con Google-maps



E poi via...con la parte realizzativa, le foto, le descrizioni, le  schede su cui abbiamo approfondito la conoscenza, si sono concretizzate in disegni e...la continuazione anche fisica, del plastico realizzato per la montagna.
La cartapesta, un materiale davvero povero e davvero straordinario, plastico, facile, economico, ecologico...nel senso del ri-utilizzo...
La cartapesta per costruire la pianura in cui far scorrere il nostro fiume, tra affluenti, anse e meandri, immissari ed emissari, campi coltivati e...finalmente il delta per entrare nel mare...
E' un tappeto di colori, di mani che lavorano, modellano, dipingono ed infine.....collocano i cartellini con la corretta nomenclatura.
Una bella soddisfazione, tanto entusiasmo, collaborazione, costruzione.....

Nel frattempo  affrontiamo la vita intorno ai fiumi, a partire dalle PRIME CIVILTA'

E qui elenco solo le risorse più importanti che abbiamo utilizzato
E il fiume scorre...e ci  trasporta ancora lontano...verso altre scoperte...