giovedì 10 settembre 2009

INTERNET MIGLIORA LA SCRITTURA, MA LA SCUOLA NON CI CREDE



Immagine tratta dalla Rete

Inizio d'anno intenso di riunioni, programmazioni, confronti sulle discipline. Ed è proprio durante uno di questi incontri, mentre si riflette sul percorso linguistico e sulla comunicazione dei nostri alunni, che una collega sbotta: "Già, perchè bisogna tener conto che la comunicazione dei nostri ragazzi è peggiorata, usano una lingua sempre più povera" Le fa eco un'altra "pensate che mi hanno scritto Ke con la K!!!!"
E si innesca una sequela di critiche rispetto ai nuovi media che impoveriscono la comunicazione...
Io rifletto e mi permetto di far notare che forse assistiamo ad una evoluzione della lingua, che dovremmo cercare di comprendere, di utilizzare, di integrare, che la scrittura immediata delle nuove generazioni richiede abilità importanti: la selezione, la sintesi...che comunque i ragazzi di oggi scrivono molto,forse più delle generazioni precedenti, con le mail, con gli sms, nei socialnetwork, nelle chat....

Oggi su Nova 24 trovo questo interessante articolo:
"Clive Thompson su Wired commenta i risultati di una indagine condotta dall’università di Stanford nella quale vengono evidenziati gli effetti positivi che internet e l’avvento della comunicazione digitale sta avendo sulla popolazione scolastica americana e sul suo livello di alfabetizzazione. Secondo gli autori dell’indagine, infatti, gli americani di oggi scrivono molto di più di quanto non lo facessero le generazioni che li hanno preceduti . Questo perché una parte importante del loro processo di socializzazione passa attraverso l’utilizzo di Internet e nella comunicazione digitale il testo e la parola scritta conservano un ruolo di primaria importanza.. Insomma, prima dell’avvento del web – concludono gli autori della ricerca - la maggior parte dei ragazzi americani non aveva quasi nessuna confidenza con la scrittura mentre oggi, fra e.mail, sms e post, moltissime persone che in una situazione pre Internet non avrebbero scritto una riga oggi si trovano a scrivere con continuità tutti i giorni sperimentando anche forme di comunicazione complesse (con audio e video). Un risultato straordinario, secondo i ricercatori di Stanford, per ottenere il quale il sistema scolastico ha avuto un ruolo del tutto marginale. Un risultato però che rischia di essere sprecato. Guardando le cose dal punto di vista dei sistemi scolastici infatti questi riusciranno a 'capitalizzare' le nuove capacità di comunicazione apprese dai ragazzi soltanto se saranno in grado di adeguare le modalità di trasmissione del sapere formale a questa nuova forma di comunicazione. Via http://www.downes.ca ".

2 commenti:

Annarita ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Annarita ha detto...

Un risultato però che rischia di essere sprecato. Guardando le cose dal punto di vista dei sistemi scolastici infatti questi riusciranno a 'capitalizzare' le nuove capacità di comunicazione apprese dai ragazzi soltanto se saranno in grado di adeguare le modalità di trasmissione del sapere formale a questa nuova forma di comunicazione.

Ecco è qui il succo della questione!!! Ma la strada da percorrere è lunga per una categoria di docenti che nega l'esistenza dei nativi digitali o peggio ancora li valuta negativamente guardando sempre al passato con rimpianto.

Bacio
annarita