domenica 5 febbraio 2012

LAVORARE INSIEME: ovvero attivare la zona di SVILUPPO PROSSIMALE

Bambini della stessa età...che lavorano insieme, in gruppo, intorno un progetto.
Stanno imparando insieme, mettendo in comune le loro conoscenze e competenze, stanno approfondendo i loro concetti sulla foresta pluviale, incrociando elementi di meteorologia, di botanica, di climatologia, di etologia e di antropologia...implementano con conoscenze di geografia astronomica...insomma un vero e proprio appredimento che avviene, per ogni componente, in maniera adeguata al proprio ritmo di sviluppo.

Sviluppo che considera non solo le funzioni già maturate, non solo il livello attuale, ma anche l'area di sviluppo prossimo.
In che cosa consiste esattamente la zona di sviluppo prossimale, ci viene spiegato , in maniera molto chiara e semplice, dal padre del concetto, lo psicologo russo Lev Semenovic Vygotskji
"...questa disparità tra l'età mentale o livello di sviluppo attuale, che è determinato attraverso problemi risolti indipendentemente, e il livello che il bambino raggiunge nella soluzione di problemi non da solo, ma in collaborazione, determina l'area di sviluppo prossimo."
Successivamente lo scienziato precisa:
"...si è detto che in collaborazione il bambino può fare sempre di più che da solo. Ma dobbiamo aggiungere: non infinitamente di più, ma solo entro certi limiti, strettamente definiti dallo stato del suo sviluppo e dalle sue possibilità intellettive.
In collaborazione, il bambino è più forte e intelligente che nel lavoro indipendente, arriva a un livello superiore di difficoltà intellettive da lui risolte, ma vi è sempre una distanza, determinata da regole strette, che definisce lo scarto tra il lavoro indipendente e il lavoro in collaborazione...."


Come ben comprendete, ho rispolverato l'immenso testo di Lev S. Vygostskji "Pensiero e linguaggio", che sa fornirci attualissime analisi sulle interazioni avvenenti tra didattica (nel senso dell'agire dell'insegnante) e neuroscienze (ovvero ciò che avviene nelle aree cerebrali specifiche).

Principi basilari che giustificano e supportano la nostra organizzazione didattica, poichè è importante sapere il perchè, meta-conoscere la ricaduta delle nostre azioni professionali, non solamente nel campo delle relazioni e della socialità (e non sarebbe poco!), ma anche nel campo specifico dell'apprendimento.

Tenere presente l'area di sviluppo prossimale di ogni bambino, ci costringe a pensare in maniera più specifica a quanto proponiamo,  ma soprattutto a come lo proponiamo, cercando di immaginare anche la nostra azione, il nostro essere, il nostro porci a loro, come uno strumento, un aggancio, un supporto costante per i nostri alunni che stanno sviluppando gradualmente le loro competenze.

In merito a questa tematica vi invito a leggere la meravigliosa narrazione-riflessione che trovate sul blog Neuromancer, che mi ha fornito l'input per l'approfondimento.


6 commenti:

erica ha detto...

molto interessante quanto affermi specie in questo momento che devo affrontare lo studio approfondito di Felisatti...
tu, tutto bene?
un abbraccio
erica

france ha detto...

Perfetto allora!
Bellissimo Felisatti :)
Io sono in deep learning!!!
con l'influenza...pure...

Anna* ha detto...

Ciao France, è utile un bel ripasso...
Anna*

france ha detto...

Tank you Anna!
baci

Annarita ha detto...

Discorso molto ampio, France.

Il costruttivismo vygotskijano si si colloca nella dimensione sociale dell’apprendimento. Qui le comunità di studenti sono considerate, in un’ottica vygotskijana appunto, come molteplici “zone di sviluppo prossimale”, dove il mutuo tutoraggio tra pari, alimentato dallo scaffolding cognitivo (“sostegno” dei compagni esperti, dell’insegnante, dell’esperto), crea “coreografia di squadra”, che orienta senza dirigere le teorie ingenue dell’allievo. Questi è così guidato a rivisitare il suo sapere e a riflettere sulle sue esperienze; è facilitato nella soluzione di problemi in una situazione di impasse; è sostenuto nei processi di costruzione della conoscenza, di sviluppo di abilità e competenze utili al conseguimento di obiettivi formativi centrati sui suoi bisogni.

Pietra miliare il capolavoro vygotskijano "Pensiero e linguaggio", che non dovrebbe mancare nel bagaglio formativo di un docente.

france ha detto...

Che dire Annarita! I tuoi commenti sono sempre così approfonditi e puntuali che meriterebbero un altro post!
Abbiamo così cercato di dare una visione d'insieme dei vantaggi del lavoro di gruppo, consapevolmente condotto, nella didattica di classe.
A presto,
france