lunedì 7 dicembre 2009

EDUCAZIONE...CURA TRA GENERAZIONI..

«l'attuale crisi dell'educazione ha a che fare non soltanto con singole difficoltà, ma piuttosto con l'idea che abbiamo dell'uomo e del suo futuro. Perciò è indispensabile non limitarsi a una prospettiva settoriale di educazione, né è sufficiente riflettere sulle metodologie pedagogiche, ma è necessaria una visione antropologica ed essenziale del fatto educativo come tale»
In altre parole l'educazione è un'opera che investe tutti gli ambiti e gli interessi della vita di una persona: la famiglia, la scuola, la comunità cristiana, il lavoro, l'impresa, il consumo, i mass media, lo spettacolo, lo sport... Nulla dell'uomo resta fuori da quest'opera, perché essa riguarda radicalmente l'esperienza umana elementare che è fatta di lavoro, affetti e riposo.
Si è giunti a parlare di emergenza educativa perché si è inceppato qualcosa, in particolare nell'Europa "impagliata". Si è in un certo senso interrotta la cura tra generazioni, si è spezzata la catena della trasmissione di uno stile di vita buona capace di rispondere a quel desiderio di felicità e libertà che morde il cuore degli uomini e delle donne di oggi.

Vi invito a leggere tutto la riflessione "Padri e figli. Educare con l'esperienza" di Angelo Scola, Patriarca di Venezia, pubblicata dal Sole24Ore.

8 commenti:

Lia ha detto...

Sì, molto importante questa richiesta di recupero di un'educazione antropologica, che si sommi a quanto la scuola ha negli anni elaborato in campo psicopedagogico e metodologico.

Sarebbe infatti urgente che la famiglia e la comunità si riappropriassero del loro ruolo precipuo, cioè quello della cura e della trasmissione attraverso l'esempio, l'esperienza comune del vivere e del lavorare. Noi tecnici dell'educazione sappiamo infatti che questo potrebbe avvenire di nuovo, perchè le principali molle che spingono all'apprendimento sono proprio l'esempio, la necessità di dare una soluzione ai problemi, e la passione/predisposizione personale verso qualcosa.

Dunque recuperare la relazione tra adulti/anziani e ragazzi significherebbe riattivare finalmente quel prezioso canale di interscambio che oggi si è purtroppo sclerotizzato e quasi interrotto. E che incessantemente viene invocato nei consigli di classe, perchè la scuola si sente lasciata sola a gestire l'immane compito.

Ma come fare?
Non è sufficiente che i genitori, i nonni, i tecnici sportivi, tutti, riescano a riconoscere l'importanza del loro compito, ma bisogna anche trovare altri canali di comunicazione e trasmissione, alternativi a quelli tradizionali, spesso ormai impraticabili.

Perchè la famiglia è cambiata, la comunità è cambiata, rispetto al tempo in cui esse riuscivano a porsi come autorevoli agenzie educative.
E dunque, Francesca, il ricorso alle nuove tecnologie, da te così magistralmente introdotte nelle classi, costituisce sicuramente uno dei modi più promettenti!!!

Un abbraccio Lia

france ha detto...

Bentornata Lia, con le tue ricche riflessioni...grazie anche per sostenere il progetto "tecnologie per creare comunità"...è ancora un'utopia ma è questa che ci fa continuare...intanto devo dirti che qualcosa comincia a muoversi...almeno alla primaria...

Nel discorso complessivo dell'educare con l'espererienza, mi piace incollare qui questa considerazione
"Educa chi - come diceva Sant'Agostino - sa risvegliare «il maestro interiore». Ma per farlo occorre riconoscersi a propria volta figli di un maestro e di un padre, come rilevava Gilles Deleuze: «Maestro non è chi dice "fai così", ma chi dice "fai con me", in un rapporto anzitutto di testimonianza, e poi di fiducia, di libertà tra libertà e disciplina».

Maestri del fare e non del dire...del proporre e non dell'imporre, del suscitare motivazione all'apprendere e non dell'insegnare, perchè educare è
"Accendere fuochi enon riempire vasi"
A presto

erica ha detto...

ciao, Francesca
leggere i tuoi post è sempre molto bello e soprattutto costruttivo.
le tue riflessioni e gli interventi delle colleghe fanno capire che comunque qualcosa si muove e nel verso giusto.
Non è facile educare oggi ma, per altri motivi, non lo era neppure nel passato: sapere che ci sono insegnanti come voi nella scuola è rassicurante e stimolante per tutti... colleghi, genitori, nonni e educatori in generale.
grazie ancora dei vostri spunti di riflessione e BUON LAVORO
ciao erica

france ha detto...

Ciao Erica, grazie per gli apprezzamenti rispetto ai post...
Lo scopo di questo spazio è proprio quello di stimolare una riflessione su queste tematiche che nella dinamica della nostra professione non riusciamo spesso a esplicitare, ma che teniamo ben presente nella relazione educativa.
La riflessione del patriarca è una voce autorevole che mette a fuoco una concezione di educazione a tutto campo, che investe tutti gli attori sociali che girano intorno ai giovani.
Una volta era la comunità tutta che si prendeva cura del bambino, la famiglia era supportata da tante figure che lo accompagnavano nel cammnino della crescita. Ora la famiglia è sola, isolata, con poco tempo a disposizione...la scuola a sua volta, lavora in modo poco integrato con la realtà esterna...
E' assolutamente necessario ri-costruire una comunità educante...
Un abbraccio

palmy ha detto...

Grazie della segnalazione, ho sentito parlare angelo scola e ho quindi avuto modo di apprezzarlo, mi sembra un richiamo giusto e di largo respiro... soprattutto l'accento sulla testimonianza e sullo scommettersi in prima persona, sul fare con.

Annarita ha detto...

Ciao, France. Ho letto il post e i commenti. Un argomento molto importante, su cui mi riprometto di tornare con la dovuta calma. In questi giorni sono impelagata con la marea di link per il Carnevale.

Un abbraccio e a presto.
annarita

elisa ha detto...

l'educazione oggi: un compito difficilissimo proprio perchè intervengono numerosi fattori in modo incisivo...non più solo la famigliae la scuola educa ma diversi agenti educativi o diseducativi...i giovani sono sottoposti a mille stimoli ed è arduo rimboccarsi le maniche per far sì che questi stimoli siano ben incanalati ...è chiaro che tutti coloro che intervengono nell'educazione debbano avere un 'unica direzione su cui focalizzare l'attenzione ...è certo che i genitori quindi hanno un compito difficilissimo e sia per le ragioni di cui sopra e sia perchè è cambiato il modo di concepire la famiglia non più salda come una volta ,ma sottoposta anch'essa diverse influenze.. è cambiato il concetto stesso di famiglia ..a me sembra tutto in ballo : famiglia e giovani;
mi sembra che si debba incominciare dai genitori o da chi intende diventarlo...in modo che siano preparati ad affrontare e aiutare la crescita di loro figli..sì certo c'è un'emergenza educativa e noi docenti ce ne accorgiamo tutti i giorni..che ne dici francy?

Anonimo ha detto...

Osservate lo sguardo di un bambino che fisso scruta i vostri movimenti, vuole solo imitarvi,
ecco date loro l'opportunità di imitarvi e il più e fatto
Ma i vostri movimenti sono errati o giusti ? la risposta è in relazione a chi voi avete imitato.
remo