Mostra "La forza del bello.L'arte greca conquista l'Italia"
Palazzo Te-Mantova 2008
La discussione nel post precedente è stata davvero rilevante e molto ricca....mi stimola a costruire una sintesi.
E già cerca di definire una prima risposta, andando a delineare tre elementi che lo configurano:Lia pone una domanda:
"Qual è dunque il "bello" che il buon Maestro ha coltivato dentro di sè e che i giovani devono percepire fino dal primo approccio?" la FORZA (delle idee, del carattere,la determinazione...);
la PASSIONE (per la conoscenza, per la bellezza...);
il RISPETTO ( per ogni vivente, per le regole,per la natura.)
Ancora Lia ha provato a declinare ognuno di questi pilastri del Buon Maestro, nei suoi elementi costitutivi. Che significa la Forza, la Passione e il Rispetto nell'educatore?
la forza del Maestro è
DECISIONE (conquista con la sua capacità di essere propositivo);
EQUILIBRIO (considera valide solo le decisioni che possono essere comprese,condivise e accattate dagli altri);
SINCERITA'(la chiamerei anche purezza: i giovani seguono volentieri il buon Maestro perchè egli è sempre sincero ed è evidente che il suo sforzo mira a raggiungere un'idea in cui crede....)
i pilastri della PASSIONE sono
la VITALITA' e l'AMORE.
Il buon Maestro prima di tutto è vitale, cioè curioso, ricco, attivo, trasmette energia, coinvolge...
Poi ama: mostra un particolare trasporto verso le persone, verso le cose che fa e che propone; sa stupirsi di fronte alla bellezza e alla complessità del mondo, trasmette curiosità, voglia di conoscere, emozioni.Infine è simpatico, sa come usare l'umorismo per creare sintonia nel gruppo e sdrammatizzare le situazioni tese, ma non eccede mai....
Ora Parliamo di RISPETTO,prima di tutto tre cose.
EMPATIA (il buon Maestro è completamente permeabile ai segnali mandati dai giovani: li ascolta/accoglie, li legge, li interpreta);
FIDUCIA (non ha pregiudizi,sa di poter trovare il buono anche nei più deboli/difficili);
MODESTIA (sa mettersi in discussione e farsi da parte per dare maggiori opportunità agli altri e imparare)
la PASSIONE (per la conoscenza, per la bellezza...);
il RISPETTO ( per ogni vivente, per le regole,per la natura.)
Ancora Lia ha provato a declinare ognuno di questi pilastri del Buon Maestro, nei suoi elementi costitutivi. Che significa la Forza, la Passione e il Rispetto nell'educatore?
la forza del Maestro è
DECISIONE (conquista con la sua capacità di essere propositivo);
EQUILIBRIO (considera valide solo le decisioni che possono essere comprese,condivise e accattate dagli altri);
SINCERITA'(la chiamerei anche purezza: i giovani seguono volentieri il buon Maestro perchè egli è sempre sincero ed è evidente che il suo sforzo mira a raggiungere un'idea in cui crede....)
i pilastri della PASSIONE sono
la VITALITA' e l'AMORE.
Il buon Maestro prima di tutto è vitale, cioè curioso, ricco, attivo, trasmette energia, coinvolge...
Poi ama: mostra un particolare trasporto verso le persone, verso le cose che fa e che propone; sa stupirsi di fronte alla bellezza e alla complessità del mondo, trasmette curiosità, voglia di conoscere, emozioni.Infine è simpatico, sa come usare l'umorismo per creare sintonia nel gruppo e sdrammatizzare le situazioni tese, ma non eccede mai....
Ora Parliamo di RISPETTO,prima di tutto tre cose.
EMPATIA (il buon Maestro è completamente permeabile ai segnali mandati dai giovani: li ascolta/accoglie, li legge, li interpreta);
FIDUCIA (non ha pregiudizi,sa di poter trovare il buono anche nei più deboli/difficili);
MODESTIA (sa mettersi in discussione e farsi da parte per dare maggiori opportunità agli altri e imparare)
Una vera dichiarazione di AMORE per una professione
così impegnativa,
così bella
così coinvolgente
così impegnativa,
così bella
così coinvolgente
Grazie a tutti quelli che hanno partecipato!
9 commenti:
Ciao, France. Una sintesi efficace. Mi dispiace non aver potuto contribuire più fattivamente, ma lo sai sono proprio con l'acqua alla gola. Adesso sono in un momento di pausa e non ho potuto fare a meno di leggere post e commenti.
"La forza del bello...ovvero la bellezza dell'educazione." Tutto condivisibile.
Mi viene, a questo punto, spontaneo fare le seguenti riflessioni.
Per molti anni, nelle nostre scuole, l'educazione è stata caratterizzata da quattro elementi costanti.
Il primo è l'insegnamento della scrittura e dei numeri, quindi l'alfabetizzazione.
Il secondo è lo studio di una serie di discipline che si è andata modificando nel tempo.
Il terzo è l'aiuto che si dà ai singoli per permettere loro di svolgere il ruolo richiesto dalla società e quindi l'istruzione in funzione della professione.
Il quarto riguarda la trasmissione dei valori.
Nessuna società può sopravvivere se i suoi valori fondanti non vengono trasmessi ai giovani.
Sono convinta che l'istruzione e l'educazione dovrebbero concentrarsi su tre elementi ovvero su che cosa sono: il vero, il bello, il bene.Parlando della verità e della falsità intendo riferirmi a ciò che la società accetta o rifiuta. La maggior parte della cosiddetta verità è oggi determinata dalla scienza, ma non bisogna dimenticare la saggezza popolare. Ogni società ha inoltre i propri criteri di bellezza e bruttezza, così come è presente in ogni società il senso di quello che è bene e di quello che è male.
Un esempio di verità riconosciuta è la teoria dell'evoluzione di Darwin, anche se non è l'ultima possibile verità, ovviamente.
Un esempio di bellezza è la musica di Mozart.
Per quanto riguarda il bene e il male, penso che l'esempio più calzante sia l'Olocausto: esso ci dimostra il male di cui gli esseri umani possono essere capaci.
Al termine del percorso educativo bisogna arrivare ad avere un'idea di ciò che per la nostra società sono il vero, il bello, il bene (e i loro contrari, ovviamente).
Queste alcune riflessioni. Voi che cosa ne pensate?
Francesca, certo che come le proponi tu le cose, sembrano più...belle!!!
Grazie per averci dato la possibiltà di continuare le nostre riflessioni.
Annarita ha già lanciato un'esca succosa proponendo di concentrarci su ciò che i ragazzi devono conoscere al termine del percorso educativo. Sono pienamente d'accordo con lei sulla sintesi VERO, BELLO e BENE. Se la scuola riuscisse davvero in questo obiettivo, direi che avremmo dato il meglio!
Vi sottopongo, a questo proposito, due problemi, che credo siano nell'esperienza di tutti:
la reale condivisione nel collegio docenti su cosa dobbiamo intendere per vero, bello e bene. E' vero che vogliamo una società pluralista, in cui ognuno possa far valere opinioni proprie, ma un minimo di omogeneità di intenti tra colleghi ci vorrebbe proprio! Basterebbe la reale condivisione dei documenti nazionali e delle delibere del collegio... invece tutto passa senza produrre una reale omogeneità: alcuni di noi producono i documenti, pochi li leggono, tutti li approvano, poi ognuno per la sua strada.
Secondo problema: la scuola propone un VERO, un BELLO e un BENE che divergono molto dal vero, bello e bene proposti da altri (televisione, giornaletti per adolescenti - provare per credere! - famiglia..)con molta forza e incisività. I nostri ragazzi dovranno essere da noi forniti di uno spirito critico davvero grande, per districarsi in tanto pattume (mi veniva da dire "ciarpame", chissà perchè)contrabbandato per vero, bello e bene....
Lia, in riferimento al tuo ultimo spunto ho torvato questa riflessione di Oliver Reboul, filosofo dell'educazione«Una verità – egli dice –, un valore non è universale perché è accettato su scala mondiale o perché ha trionfato in sondaggi o referendum. L’universale è di tipo diverso... L’universale è... ciò che ciascuno può trovare in se stesso, e che dunque lo rende libero... In breve: un valore, come una verità scientifica, può essere universale senza richiedere per questo l’accordo unanime di tutti gli uomini». «È lo stesso – afferma – per l’educazione. Certo, i suoi saperi e i suoi valori variano da una cultura all’altra; ma si possono dire due cose. Da una parte, l’uomo è sempre e dappertutto il prodotto di un’educazione. E, d’altra parte, i saperi e i valori di essa sono sempre comprensibili, se non ammissibili. Si può allora riassumere in una parola ciò che la nostra cultura include di Universale: l’incontro, la possibilità di comunicare» [10].
Il valore del dialogo, quindi, come contenuto.
E questo si collega anche al tua prima problematica: quanto dialogo, quanta condivisione esiste nella comunità educante?dal livello minimo a quello più esteso...
Adesso dobbiamo fermarci e fare una riflessione: come mai stiamo affrontando queste tematiche? il nostro interesse certamente!
facciamo ancora un passo: come mai lo stiamo facendo in maniera così appassionata, da luoghi fisici disparati, ad ore impensabili?
Penso che capiate dove voglio arrivare....la comunità educante può e deve essere sollecitata, aiutata, incentivata, facilitata da un medium....
Grazie agli strumenti del web 2.0 possiamo DIALOGARE, CONFRONTARCI, ARRICCHIRCI A VICENDA.
Questa deve diventare la grande sfida dell'educazione: l'uso consapevole dei nuovi strumenti della comunicazione, perchè i nostri alunni diventino protagonisti attivi della ricerca del VERO, BELLO, BUONO,
attraverso il dialogo e la negoziazione con gli altri, attraverso la maturazione progressiva di uno SPIRITO CRITICO che li aiuti a guardarsi dentro e a discernere gli stimoli fuori,
sotto la guida costante e discreta dei loro Maestri.
A presto....
france
P.s: ma non vi state chiedendo perchè queste discussioni non investano mai aggiornamenti, Collegi, Consigli.................
non mi sento di aggiungere altro anche perchè mi sto chiedendo quanto di queste qualità possiedo e sto pensando che mi piacerebbe possederle ...l'impegno c'è tutto, ma penso che non basti ... e poi insegniamo in una scuola dove è possibile essere all'altezza del compito che ci è richiesto? basta solo il nostro essere ?
elisa
France, io non sono in grado di fare le belle ed elaborate riflessioni che avete espresso voi, ma posso dirti che, come ha scritto Elisa... mi piacerebbe avere tutte queste qualità!
E voi insegnanti siete fortunati ad avere un compito di così notevole rilevanza... riuscire ad insegnare ai vostri alunni queste cose così importanti e fondamentali, dev'essere veramente gratificante!
Elisa, le nostre riflessioni cercano di chiarire l'essenza del buon Maestro e della buona Educazione perchè si possano definire delle linee ideali alle quali tendere. Nessuno dovrà sentirsi intimidito di fronte a ideali così alti...semplicemente creiamo una rete per approfondire e confrontarci. Chiarirsi le idee tra di noi insegnanti aiuta tantissimo: è stimolante (oggi, per es., sono stata all'aperto in un posto bellissimo, dove mi è venuto del tutto naturale riflettere ancora sulla proposta di Annalisa), e rassicurante (trovare condivisione in qualcuno ci rende più sicuri!).
Betty, tu sei la Betty "mamma speciale" vero? Ebbene, non invidiare noi per il nostro lavoro! Tu stai facendo qualcosa di eccezionalmente grande. Non ti conoscevo prima di leggere nel sito Mondodiluna...ho trovato nella tua storia molto di ciò che proponiamo in queste riflessioni, e di più!
Francesca: sì, me lo sono chiesto anch'io come mai tutto questo non c'è nei nostri collegi, consigli ecc...Probabilmente hai ragione tu: la rete ci permette di scegliere i modi, i temi, i tempi. Chissà forse in un futuro vicino saremo di più....intanto la resistenza è forte. Pensa che venerdì sono stata redarguida da un collega perchè colpevole di aver permesso a due alunne assolutamente autonome e responsabili di lavorare in aula informatica "senza alcun controllo dell'insegnante"...
Infine: condivido l'idea del dialogo e del confronto come valori universali. Vanno assolutamente praticati a tutti i livelli.
Carissime tutte!
E' stata un'altra bella riflessione ricca di spunti di interazioni, di dubbi, di domande....
E' stato bello confrontarsi e condividere degli IDEALI,degli obiettivi da perseguire, delle mete verso le quali camminare...
Cara Elisa, tutte noi siamo nella tua stessa condizione, ma credo fermamente che gli educatori debbano avere uno sguardo alto,che li aiuti a tra-guardare verso L'UTOPIA verso l'ideale...e l'UTOPIA che ci spinge a CAMMINARE!
Non posso che augurare un Buon Cammino a tutti verso l'Utopia!
Se poi ci guardiamo dentro, con umiltà, riusciamo a trovare nei nostri pezzi di percorso il VERO, il BELLO e il BUONO....
Betty, tu sei speciale e sai contagiarci con la tua testimonianza!
Un abbraccio a tutte
france
Camminare verso l'utopia! E'una bella immagine. Mi piacciono molto l'ottimismo e la passione che metti nelle tue sintesi, Francesca. Riesci a farci sentire un gruppo in crescita...
P.S. Chiedo scusa ad Annarita per aver scritto il suo nome in modo errato.
Carissime, concordo su tutto:)
Lia, no problem cara, per il nome!
France, se ti interessa, sul blog di matematica c'è una video - lezione dal vero, ripresa dai miei ragazzi di 1° B.
Un abbraccio cumulativo.
annarita
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