martedì 8 maggio 2012

...SCUOLA IN ITALIA...TORNARE A BARBIANA


Lunedì assistevo ad una lezione sui "Sistemi formativi e agenzia educative in Europa" un interessante excursus sulle risposte formative ed educative alle necessità economiche e sociali dei diversi periodi storici presi in considerazione.
Nel bel mezzo della dissertazione, irrompe (ora come allora) don Milani (insieme ad altri grandi: Rodari, Ciari, Lodi...) con il suo prezioso carico di pedagogia popolare fondata sul rispetto dell'uomo e della diversità, sulla necessità di intendere la scuola come luogo delle "pari opportunità".

La rete con i suoi nodi e con i suoi fili, mi ha fatto fare incrocio...un bellissimo articolo di Marco Rossi Doria, dal titolo emblematico: SCUOLA MALATA, E' ORA DI TORNARE A BARBIANA

Quando, nel 1967, uscì Lettera a una professoressa e arrivò in ogni angolo d’Italia il monito, severo e profetico, di don Milani: «la scuola ha un solo problema: i ragazzi che perde».

In quel libro c’erano i dati che mostravano che la classe sociale dei genitori determinava il successo o l’insuccesso scolastico, in larghissima misura. Quel monito ci sta ancora addosso. Perché è ancora oggi così. Sono i figli dei poveri a fallire a scuola. E sono tanti: il 20% del totale. Che tende a diventare il 30% e più nel Sud come nelle periferie del Centro e del Nord. Lo dicono i dati del ministero dell’Istruzione, quelli Istat, la Banca d’Italia, la relazione della Commissione indagine sulla povertà. Lo mostra, pezzo per pezzo, il bellissimo
Atlante dell’infanzia a rischio , curato da Save the children ricordandoci che mentre nella maggior parte d’Europa il figlio di un genitore di medio reddito e istruito ha 2 o 3 volte più probabilità di completare l’intero ciclo di studi, da noi ha 7,7 più probabilità! Il più grande scandalo d’Italia.

Così, è passato quasi mezzo secolo. Ma resta questo il principale problema non solo della scuola ma dell’intera società italiana. Dobbiamo riuscire a dare di più a chi parte con meno nella vita e la scuola va ancora ben sostenuta perché non vi è altro luogo che possa essere leva precoce di emancipazione e riequilibrio sociale.

Per questo l’Unione Europea dal 2000 - la famosa agenda di Lisbona ci chiede di scendere sotto il 10% di fallimento formativo. E la questione è che noi non ci siamo ancora riusciti. Benché siamo ben consapevoli che il non riuscirci, oltre a essere una minaccia alla coesione sociale, ci priva di enormi risorse umane capaci di azioni positive, un fatto che condiziona la stessa crescita economica. Perciò: l’agenda politica, le scelte nella revisione delle spese e degli investimenti pubblici deve tenere conto innanzitutto di questa questione.
  
Ma non fermatevi qui....leggete tutto l'articolo che propone importanti riflessioni sull'esperienza di Barbiana, su come essa abbia generato pratiche trasformative e innovative...

Proprio come Marco Rossi Doria ci dice in conclusione:
Dunque, la vicenda di Barbiana e delle buone scuole delle nostre troppe periferie non è solo un’azione a sostegno dell’equità e a vantaggio di una società democratica. Ma permette trasformazioni. E ci dice la direzione da prendere per tutta la scuola. Perché l’azione pedagogica diretta a chi ha più bisogno spesso muta gli approcci profondi e sa indicare vie innovative. La necessità fa virtù. Perciò don Milani diceva: «Verrà un giorno in cui coloro che vogliono guarire le scuole malate dovranno salire a Barbiana».

È ora di ripartire da una scuola a tutto tondo, che integri studio, esperienza, riflessione ben organizzata sul mondo e sul sé. E che consenta di riportare anche tutta la meraviglia del sapere diffuso dai nuovi media entro l’azione composita e costante di un luogo accogliente e rigoroso. Un luogo salvo e innovato.

Parole di Marco Rossi Doria, sottosegretario all'Istruzione...siamo autorizzati a sperare!

1 commento:

maestra manuela ha detto...

Cara Francesca,
siamo sulla stessa lunghezza d'onda.
Pensa che anch'io avevo in mente di fare un post su questo articolo.
Da circa un anno abbiamo proposto di intitolare la nostra scuola a don Milani, ma la candidatura, purtroppo, non ha riscosso il successo che credevamo....