Continuano ad essere troppi, per l’obiettivo di Lisbona 2020 - meno del
10% - e per un Paese che ha bisogno di crescere, i giovani che non
raggiungono alcun traguardo nell’istruzione: né diploma né qualifica
professionale, spesso nemmeno la licenza media. Sono figli di famiglie
con basso livello di istruzione, di madri sole e povere, di genitori
immigrati, ragazzi con disabilità nell’apprendimento: oltre il 18% dei
nostri giovani. Per il Paese è una patologia».
...Anche la tecnologia serve, ma va pensata in funzione antidispersione...
...Ma l’informatica non basta, bisogna che i ragazzi non siano catturati
solo momentaneamente: il percorso va completato in biblioteca, con
cineforum e corsi di cucina che integrino le competenze nelle discipline
e in cui sia riconosciuto anche il saper lavorare in team o risolvere
problemi pratici...(Daniele Barca)
...Per le tecnologie o le esperienze che rendono più solida l’autostima
servono risorse. Lo ha dimostrato lo stesso Rossi Doria illustrando i
dati della Regione Puglia, dove in tre anni, dopo un investimento di 17
milioni, i quindicenni con scarse competenze in lettura sono passati dal
drammatico 36,3% del 2006 al 17,6% nel 2009
Condivido due articoli pubblicati su "la Stampa"il 28.09.2012
1. L'hi-teach ferma la fuga dalle scuole
2.Due strade per combattere l'abbandono scolastico
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