mercoledì 30 novembre 2011

LA VALIGIA DELLE STORIE



Kamishibai: creatività ed espressività

All’Istituto superiore Gandhi di Narni è attivo da alcuni anni un laboratorio integrato in cui si pratica una sperimentazione didattica che coinvolge numerose attività creative ed espressive, quali la pittura, la costruzione di storie, la psicomotricità, il laboratorio sulle emozioni. Il video racconto. Qui l'articolo che lo presenta in dettaglio: http://goo.gl/9EbRY

FONTE:http://www.educationduepuntozero.it/Multimedia/2011/10/kamishibai_video.shtml

Mi sembra un ottimo esempio di lavoro con materiali e tecnologie "povere" che integrano la narrazione, la creatività e l'emozione. 

martedì 29 novembre 2011

UNICEF Serious Game : WORLD HEROES

Vuoi diventare unvolontario UNICEF  e far parte di una squadra che intende collaborare per risolvere alcune questioni che affliggono i bambini del mondo...l’analfabetizzazione, la mancanza d’acqua e le malattie che giornalmente causano migliaia di vittime nei paesi in difficoltà.


Allora allenati...giocando...vesti i panni di un volontario e....pronti VIA!

World Heroes e’ un ottimo gioco, che permette di cimentarsi con le problematiche dei volontari  alle prese con la raccolta di materiale di uso comune ed alimentari destinati alle popolazioni in crisi. All’inizio del gioco avremo la possibilità di scegliere fra quattro personaggi con il quale dovremo portare a termine la nostra missione, ovvero diventare Eroi dell’UNICEF.
Cinque le missioni da affrontare  ma non necessariamente nell’ordine in cui ci vengono proposte:
Giocare a World Heroes significa prendere atto delle condizioni disumane nelle quali sono costretti a vivere i bambini poveri di numerosi paesi del mondo e di tutto ciò che essi giornalmente devono affrontare per sopravvivere. Nella sua semplicità World Heroes è davvero un buon gioco che tutti dovremmo provare almeno una volta per rendersi conto di quanto siamo fortunati a vivere in paesi ricchi ed industrializzati e di come sia importante  fare volontariato e beneficienza per le popolazioni meno abbienti.

Qui tutte le informazioni sul gioco, giocabile interamente online, sul sito dell'UNICEF.

Da proporre ai nostri bambini...uno spunto per un COMPITO da assegnare durante le vacanze di Natale!

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domenica 20 novembre 2011

MANIFESTO DEI PEDIATRI PER UN USO SICURO E POSITIVO DEL WEB

Riporto integralmente l'articolo pubblicato ieri dal Corriere.it-Salute, per la sua fotografia molto reale della scuola e della famiglia italiana e inoltre per l'importanza e la necessità delle proposte avanzate.
Da leggere e condividere...


Una grande indagine europea condotta in 25 Paesi nell’ambito del Safer Internet Programme della Commissione Europea ha rilevato che i bambini e gli adolescenti italiani hanno minori competenze digitali rispetto ai loro coetanei europei; che l’accesso a Internet dalle scuole italiane è il più basso in Europa (62% media europea contro 49% italiana) così come il coinvolgimento degli insegnanti nelle attività on-line (65% contro la media europea del 73%). L’indagine ha rilevato altresì che i bambini cominciano a usare internet sempre prima, spesso senza la supervisione di un adulto, il che rende proprio i più piccoli i soggetti più vulnerabili ai rischi della rete (come contatti con sconosciuti, bullismo, pornografia). Infine, i genitori italiani, più degli altri censiti dalla ricerca, appaiono poco consapevoli dei rischi che i loro figli possono correre sul web.
Politiche orientate soltanto a limitare l’esposizione ai rischi online sono dannose perché rischiano di acuire il divario digitale, cioè lo svantaggio culturale e sociale creato dalle ridotte capacità, o possibilità, di utilizzazione delle tecnologie dell’informazione. Occorre invece promuovere usi positivi della rete, fornire ai ragazzi le conoscenze e gli strumenti necessari per affrontare i rischi. Occorre una “mediazione sociale” nell’uso del Web. La media education deve diventare una priorità dei percorsi formativi della scuola italiana.
Partendo da queste premesse la Società Italiana di Pediatria, da sempre attenta non solo alla salute, ma anche alle tematiche sociali dell’infanzia e dell’adolescenza, si fa promotrice di un “Manifesto” volto a unire tutti i soggetti che ruotano attorno al mondo del bambino e dell’adolescente verso un uso responsabile e consapevole del Web che massimizzi le opportunità e minimizzi i rischi, a cominciare dalla scuola.
Quest’ultima deve rappresentare il contesto primario per trasformare le pratiche digitali dei bambini e degli adolescenti, ancora troppo svantaggiati rispetto agli altri Paese europei, in competenze con valenza cognitiva e significato culturale. Tale approccio dovrebbe essere perseguito nell’ottica di ridurre il divario digitale, di prepararli ad un futuro personale e professionale, e di ridurre i rischi associati all’uso del web. L’applicazione delle tecnologie digitali ai processi educativi potrebbe infatti permettere un significativo potenziamento delle capacità degli studenti, un forte stimolo alla curiosità intellettuale, e un’aumentata capacità verso la collaborazione e il lavoro di gruppo. La scuola rappresenta inoltre anche il luogo nel quale i genitori possono avere quel supporto conoscitivo necessario svolgere pienamente il proprio ruolo nell’era dell’informazione e dell’intrattenimento digitali.

LE PROPOSTE CONCRETE
1 Rendere la Banda Larga disponibile dovunque Il tasso di penetrazione della banda larga in Italia era nel 2010 del 21.3% della popolazione, contro il 38.2 della Danimarca e una media di 25.7 dei 27 Paesi della UE. Migliorare le infrastrutture per facilitare l’accesso ad Internet nelle scuole ed in qualunque luogo di convivenza sociale è indispensabile per sfruttare appieno il potenziale della rete da parte di tutti i cittadini, ed in particolare dei giovani. Inoltre è necessario ridurre il divario che ancora
2 Una Lavagna Interattiva Multimediale per ogni classe
Grazie a un progetto annunciato dal Governo Italiano nel 2008 sono state diffuse circa 35 mila LIM in tutta Italia per un totale di 770 mila studenti, pari a una media di soltanto 1 LIM per ogni scuola. La lavagna interattiva multimediale consente di incrementare la qualità comunicativa dell’insegnamento e dell’apprendimento ed appare una tecnologia di mediazione didattica convincente e sostenibile. I piani di diffusione svolti e in atto nella scuola pubblica sono però ancora molto lontani e non hanno ancora garantito una sua presenza in ogni aula di lezione e in ogni laboratorio. Gli investimenti devono andare in questa direzione.
3 Integrare i materiali didattici con gli E-BOOK I dispositivi per la lettura di libri elettronici (eBook reader) e alcuni Tablet hanno ormai prezzi abbastanza accessibili. L’uso di materiali didattici su supporto digitale comporta una riduzione del peso dei materiali, una dimensione ipermediale dei materiali proposti, un accesso dinamico alla rete e un facile aggiornamento ed integrazione dei contenuti. Per investire in questa direzione è necessario però un coordinamento tra MIUR, case editrici, università e centri di ricerca che realizzi modelli convincenti di libri di testo elettronico. L’uso degli e-book non va inteso come completamente sostitutivo del libro stampato. Pur considerando utile conservare, almeno nella fascia 3-13 anni, l’uso del libro stampato, l’introduzione degli e-book nella scuola permetterebbe di evitare il fenomeno “usa e getta” tipico dei libri di testo tradizionali.
4 Computer, prima lo usi meglio è Oggi l’età media di utilizzo di Internet in Europa è 7 anni, contro i 10 anni dell’Italia. Un uso precoce della tecnologia orientato a scoprirne e utilizzarne le valenze cognitive e culturali consentirebbe di incrementare lo sfruttamento delle sue potenzialità e di concepire l’uso del computer e del web alla pari di quello di qualunque altro strumento utilizzato durante i processi educativi. Un uso precoce ma finalizzato in modo esplicito a fini formativi e mediato e tutelato da figure adulte, permetterebbe anche una riduzione dei rischi potenziali e l’induzione ad un uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione da parte di tutta la famiglia, come attività sia educativa sia di intrattenimento condiviso. Ciò avrebbe anche lo scopo di proteggere maggiormente i bambini più piccoli, che oggi appaiono i più vulnerabili ai rischi della rete, perché usano internet per un numero limitato di attività e acquisiscono minore consapevolezza. La SIP chiede quindi un maggior uso del computer sin dalle prime classi elementari.
5 Genitori e insegnanti sui banchi di scuola Promuovere la formazione degli insegnanti in modo da consentire loro di valorizzare e guidare l’esperienza dei ragazzi nel campo delle tecnologie dell’informazione. L’obiettivo a cui tendere è quello di considerare l’uso di strumenti tecnologici associati al web non come una materia in più ma come un normale strumento di uso quotidiano anche nell’attività didattica. Vanno concepite iniziative che costruiscano competenze d’uso degli strumenti comunicativi in chiave culturale e intellettuale, che mettano gli insegnanti nelle condizioni di valorizzare e potenziare tutte quelle Best Practices che si siano rivelate didatticamente produttive.
Dovrebbe essere inoltre incentivata la possibilità che gli studenti trasferiscano ai propri genitori la loro esperienza di acquisizione attraverso strumenti tecnologici avanzati. Emblematici, a questo proposito, progetti come “Nonni al computer” che si svolgono in molte scuole medie italiane, nei quali i ragazzi insegnano l’uso del computer e del web agli adulti più impacciati.

6 Lezioni videoregistrate La possibilità di utilizzare la tecnologia per videoregistrare le lezioni in modo da renderle disponibili senza limitazione di tempo per tutti gli studenti che vogliano consultarle al di fuori dell’orario scolastico deve diventare da attività estemporanea scenario costante. Va favorita la diffusione e l’uso di “lezioni modello” condivise sul web da utilizzare come “compito a casa” e sulle quali discutere in classe.

venerdì 18 novembre 2011

ASCOLTO ATTIVO DELL'ALTRO...

Autunno, festa delle foglie, dei colori, delle sfumature...per noi una ovvietà...

ma non per lei...
che, arrivata in Italia dal Ghana....a proposito dell'autunno scrive...

Quando io sono venuta qua in Italia

stava per arrivare l’autunno e mi sono stupita

perché nel mio paese non c’ erano così tante foglie.

Voi non lo immaginate, adesso ve lo racconto:

sono venuta osservando il paesaggio che ci circondava,

era così colorato che non ci credevo!.

Posto questa semplice esemplificazione per riflettere sulla necessità dell'ascolto attivo nella comunicazione interculturale; ascolto attivo che richiede un atteggiamento diverso nei confronti dell'interlocutore, atteggiamento che considera l'altro all'interno di una complessa cornice culturale che lo caratterizza, cornice che va sempre tenuta in considerazione poichè conferisce senso alla comunicazione e alla interpretazione.

sabato 12 novembre 2011

Internet (non) ci rende stupidi...

Natura e Digital Storytelling


Visto da Paola, non posso fare a meno di condividerlo.
Un digitalstorytelling sui numeri raccontati dalla natura...
Un film ispirato a numeri, geometria e natura, realizzato da Cristóbal Vila. 
Trovate tutto su www.etereaestudios.com

sabato 5 novembre 2011

INSEGNARE con il Digital StoryTelling

Avrete compreso che, in questo periodo, sto esplorando una metodologia che coniuga un aspetto molto consolidato come quello della NARRAZIONE, con le nuove opportunità offerte dalla TECNOLOGIA DIGITALE, ovvero il DIGITAL STORY TELLING.
Si tratta di recuperare un aspetto che dovrebbe far parte del mestiere dell'insegnante, la narrazione di storie,  e di "rivederlo" attraverso l'uso di immagini, musica, voce narrante: risultato?
Una storia in formato digitale, costruita insieme agli  alunni che in questo modo hanno la possibilità di ripensare i contenuti disciplinari, negoziarne la rappresentazione attraverso metafore adeguate, scegliere gli strumenti adatti, effettuare una divisione del lavoro, valutazioni e aggiustamenti continui rispetto all'obiettivo scelto.
Come potete constatare, si tratta di lavorare secondo una logica COSTRUTTIVISTA e COLLABORATIVA dell'apprendimento, scegliendo il discorso NARRATIVO e utilizzando la MULTIMEDIALITA' ovvero strumenti diversi, con linguaggi diversi, per incontrare la molteplicità delle intelligenze, andando ad agire sulla sfera COGNITIVA ED EMOZIONALE dei nostri alunni.

Ho cercato di rappresentare le implicazioni di questa tecnologia nella mappa qui sotto (costruita con un software molto efficace iMindMap, del quale ho utilizzato la versione demo, ma che chiederò di installare a scuola)

La mappa evidenzia la multidimensionalità dell'attività, le diverse competenze attivate,  a livello disciplinare, sociale, affettivo-emotivo e cognitivo....in una prospettiva dell'alunno che costruisce e rivede il proprio apprendimento insieme agli altri...insomma... LA CENTRALITA' DELLA PERSONA COME FINE, come scrive benissimo la mia amica Annarita nel suo post, al quale questo contributo vuole annodarsi...come filo di una rete che auspichiamo sempre più fitta di esperienze e di riflessioni....

Se volete approfondire:
Jason Ohler: Digital storytelling in the Classroom
Digital Storytelling Wikipedia
Corrado Petrucco, Marina De Rossi, Narrare con il Digital storytelling nella scuola e nelle organizzazioni
Richard E Mayer, Multimedia Learning
Metodologie narrative nei processi educativi e formativi: le potenzialità del digital storytelling (atti del convegno 14 ottobre 2011, Università di Padova

martedì 1 novembre 2011

SPERIMENTARE è....

Appena letto su Scientificando, non posso non condividerlo...trooppo bello!
Annarita ci racconta che, la 24esima edizioen del CARNEVALE DELLA FISICA è stata ospitata sul blog "Il piccolo Friedrich" della maestra Cristina Sperlari.

Vi invito ad andare subito a visionarlo...Cristina ha scelto di trattare, assieme ai suoi alunni, il tema "Sperimentare"....raccogliendo le idee dei bambini, che ci danno uno spaccato assolutamente realistico, chiaro e competente sull'argomento, attraverso le loro narrazioni riferite a situazioni reali e coinvolgendo gli aspetti emotivi.
Pensiero narrativo utilizzato quindi per veicolare contenuti scientifici, in una sorta di integrazione delle due tipologie di pensiero e linguaggio (narrativo e scientifico-paradigmatico) descritti da J. Bruner in " La mente a più dimensioni"Roma-Bari, laterza 2003,  che rispondono a due criteri di valutazione "verosimiglianza e verità", ma che lo stesso Bruner definisce "complementari e non antagonisti".
Sperimentare vuol dire dare delle risposte ai nostri perchè” (Matilde, 10 anni)

 "Per me l'esperimento è quando non so una cosa, ma provo a farla” (Lisa, 8 anni)


Raccontare quindi,  realtà vere o verosimili, attraverso multi-canali (verbali e visivi)che vanno a definire un concetto, coinvolgendo gli stati emotivi.