mercoledì 27 aprile 2011

Una cassetta degli attrezzi....per la scuola web 2.0


Segnalato sul sito del maestro Roberto, ecco qui una valigetta (anzi valigiona...) piena di attrezzi, tutto ciò che serve, per una scuola targata web 2.0: WEB 2.0:Cool Tools for School
Una raccolta davvero utile, con una serie di tools, catalogati per categorie di utilizzo... si va dalle presentazioni, alle applicazioni audio, agli strumenti per creare quiz e test, mappe.....
Nella sezione Teacher Resources si possono trovare unità didattiche, giochi, libri, messi a disposizione dai docenti.
Non ci resta che linkare questo sito per avere a disposizione tutto ciò che ci serve!

sabato 23 aprile 2011

Buona Pasqua...con sorpresa...

Un'idea dell'ultimo momento...provata stasera...e che voglio regalarvi come augurio di Pasqua...

Che cosa mai contiene questo scrigno di fragrante pagnotta?

Una sorpresa!




Qui le proprietà benefiche dell'umile e, talvolta maltrattata, ortica.

E qui la ricetta...

mercoledì 20 aprile 2011

POLLICINO e POLLICINA

Questa bella immagine, che proviene da qui (indirizzo non casuale , che tratta proprio il tema in questione attraverso l'indicazione di una bibliografia specifica) mi serve per accompagnare la presentazione di una interessantissima riflessione apparsa oggi su "La Repubblica" del filosofo Michel Serres, che continua il dibattito sull'educazione, inaugurato il 15 aprile dalla studiosa americana Marha Nussbaum.

Il titolo dell'articole è indicativo "Dalla parte dei (nuovi) bambini...Inventiamo un'altra educazione per gli studenti  Pollicino "
Questo l'incipit:
Senza che noi ce ne rendessimo conto, e in un breve intervallo di tempo, (quello che separa i nostri giorni dagli anni Settanta) è nato un nuovo tipo di essere umano. Questo ragazzo, o questa ragazza, non ha lo stesso corpo, nè la stessa aspettativa di vita di chi lo ha preceduto, non comunica secondo le stesse modalità, non percepisce lo stesso mondo,non vive nella stessa natura, nè abita il medesimo spazio.
nato con l'epidurale e in data prestabilita, grazie alle cure palliative non teme più nemmeno la morte.
E poichè la sua testa è diversa da quella dei suoi genitori, conosce diversamente.

La riflessione continua prendendo in esame i cambiamentei avvenuti in tempi brevissimi...cambiamenti che il filosofo chiama ominescenti e che si verificano molto raramente nella storia, creano una spaccatura talemente estesa ed evidente che solo in pochi ne sanno cogliere la portata...
Una spaccatura paragonabile a quella verificatasi nel neolitico, agli albori della scienza greca, all'inizio dell'era cristiana, all'inizio del Rinascimento...

Ecco che Serres lentamente si avvicina alla necessità di cambiamento radicale dell'insegnamento, di cui sentiamo la necessità urgente pur rimanendone ancora lontani...

Di chi la colpa di tanta distanza? Serres la attribuisce proprio ai filosofi, il cui compito dovrebbe essere quello di prevedere i mutamenti del sapere e delle pratiche e che mi pare abbiano fallito...impegnati nella politica di tutti i giorni non hanno colto l'arrivo della contemporaneità...


Qui potrete leggere l'intero articolo

domenica 17 aprile 2011

Imparare dagli errori

E' ancora la collega Renata a segnalarmi un video mooolto interessante.
Un video che racconta l'esperienza didattica di Diana Laufenberg, un'insegnante americana che, dopo diversi percorsi scolastici, espone le sue riflessioni sui cambiamenti avvenuti nelle modalità di apprendimento e, conseguentemente nella didattica, attraverso le generazioni che la hanno preceduta.
Dal bisogno di informazioni da portarsi a casa, e quindi dall'istruzione, al bisogno di costruire la conoscenza selezionando le fonti, e quindi alla consocenza co-costruita.
Da una didattica trasmissiva ad una costruttiva attraverso problemi da risolvere.
E dentro questa esposizione ci sta un cambiamento della concezione dell'errore...L'errore è formativo, aiuta a migliorare, fornisce stimoli, l'errore non è negativo, fa parte del processo di apprendimento.


Interessante questo passaggio, proprio in riferimento alle prove Invalsi
"Nel panorama educativo di oggi, abbiamo a che fare con un'infatuazione nei confronti della cultura dell'unica risposta esatta da segnare correttamente nei test a scelta multipla, e sono qui per condividerlo con voi, questo non è insegnamento. Questa è assolutamente la cosa sbagliata da chiedere, dire ai ragazzi di non sbagliare mai. Chiedere loro di avere sempre la risposta giusta non permette di imparare. Abbiamo quindi messo in piedi questo progetto, e questo è uno degli artefatti del progetto. Non li mostro quasi mai a causa del problema dell'idea di errore."

Grazie Renata per questa segnalazione!
Sono assolutamente d'accordo sul concetto di "errore formativo" (per fortuna lo scrivo sul contratto formativo da diversi anni!) e credo  faccia parte di un percorso didattico centrato sulla persona che apprende attraverso l'approccio a problemi concreti, reali, selezionando le fonti, utilizzando gli strumenti di volta in volta più appropriati, in cui la valutazione sia in itinere e appunto, autenticamente formativa.

E le prove Invalsi?
Secondo me,  gli alunni che apprendono secondo questa modalità, si approcciano alla prova con uno spirito di ricerca, non ne subiscono gli effetti  ansiogeni negativi  e forse, risultano più attrezzati anche di fronte ai diversi problemi che esse pongono, che dovrebbero simulare situazioni in cui mettere in atto le competenze acquisite.
Del resto esse non dovrebbero servire per valutare gli alunni, ma l'offerta didattica della scuola in un determinato contesto.
Per ora non vedo altre possibilità per poter avere dati minimi sulle competenze di base degli alunni di tutte le scuole d'Italia...

sabato 16 aprile 2011

PROVE INVALSI : parliamone...

Ormai, nonostante le contestazioni provenienti da ogni dove, ci avviciniamo all'appuntamento con la valutazione esterna degli apprendimenti.

Il sito dell' INVALSI ci ragguaglia quasi settimanalmente sull'avanzamento delle operazioni preliminari e sui materiali necessari alle operazioni di sommnistrazione.
Mettere la scuola italiana sotto la stessa lente d'ingrandimento, una bella sfida, partita con progetti pilota un decennio fa, e da qualche anno stabilmente proposta a tutte le scuole della penisola.
Circa quindici giorni fa, ho partecipato ad un convegno in cui si presentava il rapporto di autovalutazione della scuola trentina, cui partecipava la dottoressa Elena Ugolini,  ora membro del Comitato di indirizzo dell'Invalsi, che relazionava sulla costruzione dei test, ispirati alle prove di rilevazione internazionale OCSE PISA e TIMMS, sicuramente perfettibili ma, per ora, unico strumento in grado di fornire un monitoraggio dei livelli di competenza raggiunti nei diversi ordini di scuola.
Vicino a lei sedeva Giovanni Biondi, capo dipartimento  del Ministero dell’Istruzione e presidente del Comitato nazionale per la valutazione, che ha sottolineato lo sforzo dei test Invalsi direzionato verso la valutazione delle competenze, "Infatti" ha affermato, "Se si valutano le conoscenze si usano i quiz, se si valutano le competenze si usano i test. "

Ma naturalmente non è tutto così semplice, leggete questo articolo:

Difficile capire la differenza, vero? Anche se le domande decontestualizzate aumentano il senso di confusione...

Ma è la stessa autrice, Francesca Barbiero, qualche giorno dopo, a sottolineare la necessità della valutazione esterna con  questa nuova riflessione:

Il problema è sempre aperto...gli strumenti richiedono ancora modifiche magari concordate con i docenti, le modalità di sommnistrazione pure, i tempi vanno resi più simili a quelli delle attività in classe...ma risulta difficile tirarsi indietro rispetto alla necessità di avere dati sul valore aggiunto dalla scuola nel contesto in cui si trova ad operare.
La valutazione esterna deve avere come unico scopo quello di richiamare la necessità di ri-progettare, di ri-formare il gruppo docente nell'ottica del miglioramento dell'offerta formativa di ogni Istituto.

Aggiornamento del 17.04: Su suggerimento della collega Renata  aggiungo questo link in cui viene ribadito che le prove Invalsi sono obbligatorie per gli alunni, ma non per i docenti, ai quali non può venire chiesto di correggere le prove e riportare le risposte nella scheda. se non con adeguata remunerazione.
Nella mia scuola già lo scorso anno si è seguita questa prassi.

venerdì 8 aprile 2011

LA SICUREZZA ONLINE VISTA DAI GENITORI




Nel sito di Google vi è una sezione dedicata alla sicurezza on line per le famiglie, in cui vengono segnalati:
  • strumenti di protezione
  • modalità per la segnalazione degli illeciti
  • consigli dai partner
  • suggerimenti dai genitori

Vi è un rimando a dei filmati realizzati proprio da genitori che lavorano in Google e che raccontano la loro esperienza nell'accompagnare i loro figli nell'utilizzo consapevole della Rete.

Eh già, credo proprio che la parola giusta sia "accompagnare i minori nella Rete", nella stessa misura in cui gli adulti accompagnano i piccoli nella rete di strade per raggiungere i luoghi di destinazione.

Sedersi accanto, tenerli per mano, parlare insieme a loro, trovare con loro risposte ai problemi, riflettere sull'uso consapevole degli strumenti, sulla correttezza delle relazioni, sulla partecipazione responsabile, sulle protezioni da assumere per salvaguardare la propria identità e la propria intimità, perchè la Rete registra ogni nostro passaggio, ogni nostra azione, ogni contatto...

Ho già avuto modo di dire che la comptenza digitale è costituita da tutte queste componenti, che è una competenza che si costruisce a scuola come a casa, che non possiamo gettare allo sbaraglio i nostri figli/alunni in un mondo complesso e difficile da governare.
Curioso anche il filmato che vi propongo, in cui il padre (che lavora proprio alla Google) ammette di non adottare alcun filtro, alcuna protezione rispetto alla navigazione delle figlie, ma di seguirle e responsabilizzarle verso le scelte, oltre a monitorarle in modo affettuoso nelle loro esperienze di socialnetoworking.

Aggiungo a queste riflessioni una ricerca su internet e minori e su come i genitori gestiscono il rapporto dei figli con i media.
Per rimanere all'interno di questo tema, i genitori vengono suddivisi in quattro gruppi: gli ANSIOSI (33%), i COMPIACIUTI (26%), i PERMISSIVI (21%) e gli ESPERTI (18%)

Ne deriva che solo una minoranza dei bambini/ragazzi può essere considerato
veramente tutelato (i figli degli Esperti). La maggior parte è invece esposta a rischi più o meno
elevati: gli Ansiosi impongono divieti ma non sono sempre in grado di trasmettere conoscenza in
materia, i figli di Permissivi e Compiaciuti hanno forte libertà di azione senza avere la giusta tutela.


Ma che fanno questi ESPERTI?
•Dei nuovi media conoscono potenzialità, rischi e modalità di utilizzo da parte dei figli; allo stesso
tempo insegnano loro come gestirne la fruizione.
•Definiscono regole, ma utilizzano anche il dialogo per rendere i figli più consapevoli, svolgendo un
ruolo di tutela costruttiva.

Conclusione? conoscenza attiva degli strumenti, pratica condivisa, dialogo, responsabilizzazione, costruzione di competenza digitale (etica, relazionale, metacognitiva, partecipativa....)

Ma non solo padri...sentiamo una mamma e la sua esperienza:


domenica 3 aprile 2011

CRUCIVERBA, QUIZ, MATCH E altro con HOTPOTATOES

Stasera voglio parlarvi di...patate bollenti...proprio quelle che vedete nella foto...
Patate bollenti...HOT Potatoes è un software scaricabile dalla pagina indicata, che permette di creare esercizi di vario tipo da salvare come pagina web e quindi apribili direttamente con qualsiasi browser di navigazione, senza bisogno di collegarsi alla rete.
E' molto utile perchè ognuno può, con semplici operazioni, creare gli esercizi-gioco per i bambini e poi farli risolvere ad esempio sulla LIM.
Io, in questo periodo ho usato la patata JCROSS, che serve per creare cruciverba, anzi...dovrei dire che l'hanno usata i bambini per creare cruciverba per i loro compagni. E' così successo che, in due ore passate al computer abbiamo ottenuto dieci diversi cruciverba da risolvere.
Ho lasciato i bambini completamente liberi e gli argomenti sono stati dei più disparati: la Mesopotamia, ortografia, il fiume, gli animali, gli strumenti musicali, tecnologia ed elettronica....
Costruire un cruciverba per i compagni mette in atto diverse abilità e competenze:
  • individuare un tema
  • scegliere parole coerenti col tema , non troppo scontate
  • individuare le definizioni per ogni singola parola
  • mettere in atto una ricerca lessicale specifica
  • formulare le definizioni in modo problematico
  • controllare che tutto funzioni
L'attività è gratificante sia nel momento della costruzione, sia nel momento della risoluzione.
Provare per credere!!!
Ecco un esempio...