domenica 30 gennaio 2011

...SOGNANDO una valutazione a misura di studente...

 
Ho già avuto modo di parlare del sistema di valutazione in Finalndia, ma stasera, alla viglia degli scrutini e sollecitata dal commento di Elisa al precedente post, mi sono imbattuta in una bella intervista fatta da Jeanne Claire Fumet a Claude Antilla, una docente francese, distaccata dal Ministero, che ha insegnato per 35 anni in Finlandia, per il Cafè Pédagogique, nel corso del dibattito sulla valutazione che si sta tenendo in Francia.
Scrive Jeanne Claire Fumet che ha intervistato Claude Antilla:
Con il suo tasso di riuscita del 99,7%, il modello finlandese di scuola obbligatoria ha dei buoni motivi per fare sognare. E’  difficile quindi non cercare di trovare in questa scuola qualche spunto che ci aiuti a combattere la selezione e i fallimenti del nostro sistema scolastico”. 
(e questo vale anche per la situazione italiana)


Ecco quanto dice Claude Antilla:

Valutazione ponderata e programmi flessibili

Tutto questo è sufficiente per garantire il successo a tutti?
 
Bisogna considerare un insieme di cose: la valutazione e i programmi sono pensati in modo diverso rispetto alla Francia. Non c’è valutazione degli alunni prima che compiano 10 anni e si ricorre molto all’autovalutazione. Dopo, i voti vanno dal 4 (insufficiente) al 10. Ma non si lasciano indietro i bambini che hanno preso 4: si fa di tutto per aiutarli a migliorare.  E alla fine tutti arrivano alla sufficienza! In realtà non si valuta la performance scolastica, ma piuttosto il grado globale di riuscita, tenendo conto sia delle capacità sia dell’impegno di ciascun bambino. E a volte si trovano soluzioni impreviste: così per esempio si è utilizzata la tecnologia digitale per aiutare i maschi che sono più in difficoltà delle femmine, e si sono ottenuti buoni risultati. Oggi sono le bambine ad essere più indietro dei maschi, perché hanno più difficoltà a familiarizzare con questi strumenti che a loro sono meno congeniali che ai maschi.
Contenuti e metodi sono molto liberi  perché non c’è una valutazione nazionale. Ma per la licenza dell’obbligo, l’alunno deve raggiungere un livello medio in tutte le discipline, che sono varie e molteplici, affinché ciascuno possa trovare quelle che gli sono congeniali. I programmi sono meno rigidi: si attribuisce una quota oraria a ogni materia e degli obiettivi di apprendimento. Si definiscono le competenze e il saper fare che devono essere acquisiti, senza dettagliare i contenuti. Questo quadro di riferimento è oggetto di consultazione molto frequente soprattutto da parte delle équipe comunali, che in genere sono insegnanti messi a disposizione per redigere i contenuti, poi ciascun gruppo di insegnanti l’affina in funzione della propria popolazione scolastica. E’ una gestione molto decentralizzata.

Credetemi, non sono sogni....ma tutto questo succede davvero....io ci sono stata!

Potete leggere tutta l'intervista, con altri spunti per riflettere, qui

Aggiornamento del post : Palmy nei commenti ha fatto riferimento alla valutazione "migliorativa" prevista dalla Montessori e dal suo metodo. Le ho chiesto di mandarmi degli approfondimenti che aggiungo qui...
"Nell’attività di verifica e valutazione dell'alunno, consideriamo i seguenti aspetti:
  • capacità di scegliere autonomamente una attività;
  • tempo di concentrazione;
  • ripetizione dell’esercizio;
  • capacità di svolgere organicamente l’attività;
  • capacità di portare a termine in modo autonomo il lavoro intrapreso;
  • livello di autostima;
  • rapporto con gli altri;
  • rispetto delle regole;
  • disponibilità e partecipazione.
Tali osservazioni che non prescindono mai dal rispetto della personalità e dei tempi di sviluppo del bambino, aiutano noi insegnanti a non assumere il facile ruolo di giudice che emette sentenze, ma ci offre la possibilità di poter valutare con obiettività se il nostro intervento è stato efficace.
Può essere utile l’adozione di griglie di osservazione, le quali, partendo dall’anamnesi personale e socio-familiare del bambino, diventino una guida di rilevazione, descrizione e interpretazione del processo evolutivo, psicologico e culturale, di ciascun bambino. Ciò darà luogo in pratica a quel diario psicologico o a quella carta biografica che la Montessori propose a suo tempo, purtroppo inutilmente, considerato che ancora oggi la verifica e la valutazione sono centrate in modo assoluto sul risultato-prodotto e non sul soggetto-produttore, valorizzando in modo esclusivo la dimensione ricettiva ed apprenditiva della personalità infantile."

Grazie Palmy!



venerdì 28 gennaio 2011

LIM...MEMORIA

Non riesco a non condividere....il primo lavoro con la LIM in classe....
Proprio nella giornata della MEMORIA...la tecnologia ci aiuta, ci emoziona, ci pone domande ...con un delicato quanto tragico cartone animato che avevo segnalato già qui

Lo guardiamo, smatteniamo....poi, spontaneamente i bambin lasciano i loro segni...eccoli...


Semplicemente....per non dimenticare...

giovedì 27 gennaio 2011

UN CARTOON SULLA SHOAH

Oggi, al Quirinale,Giorgio Napolitano, ha premiato un cartone animato sulla Shoah, realizzato dagli alunni delle classi IV A/B del III circolo didattico “G. Mazzini” di Bari



 Click sull'immagine per visionare il video

Il racconto, “Franco S.”, narra la storia di un giovane di Ferrara di 16 anni, deportato a Fossoli e poi a Buchenwald. Dopo il lavoro di ricerca storica, i bambini hanno creato un diario, disegnato tutte le scene e inserito nell’album foto, immagini e documenti, hanno animato i personaggi con il programma digitale 'I cartoon' e dato voce ai protagonisti, con dialoghi scritti da loro.

Complimenti ai bambini e ai loro insegnanti, che hanno saputo realizzare un prodotto che attraverso la narrazione digitale  raggiunge la mente e il cuore.

sabato 22 gennaio 2011

ATTIVI MAESTRI



ATTIVI MAESTRI, incoraggiante articolo su Nova 24 del 20 gennaio 2010
Sottotitolo: I professori imparano a insegnare in digitale"
L'articolo è scritto da Francesco Butturini ,preside del liceo classico Maffei di Verona e coordinatore del progetto "Didattica della comunicazione didattica".

E' una bella riflessione, un excursus sulla didattica multimediale dagli esordi rappresentati da integrazioni di voce, immagini da stampa e musica registrata, agli strumenti tecnici aggiunti via via, fino alla integrazione con il linguaggio digitale e la cosiddetta "convergenza digitale" resa possibile dalla Rete e dal web 2.0.

E' proprio Butturini che racconta l'evoluzione del progetto: una prima fase  si è conclusa da poco  e per la quale saranno presto pubblicati i materiali, una seconda fase si sta strutturando in una rete di scuole  in cui si realizza la dimensione multimediale che richiede interattività e partecipazione di tutte le componenti, rete che sta evolvendo in un Piano Nazionale, con un titolo che ne indica la forza e la caratteristica pedagogica «Logos - Didattica della comunicazione didattica» pronto per formare i prossimi tirocinanti, i docenti neoassunti e i docenti in servizio.

Intanto, alle pag 11, 12, 13  belle esperienze di una scuola che rinasce dal basso con storie di chi prova a rigenerare la scuola di ogni giorno…una ricca rassegna di buone pratiche che incoraggiano a pensare ad un progetto più ampio…
Vi linko qui le varie schede, tutte da leggere...

Una bella panoramica, una mappa costruita raccogliendo le esperienze più significative del progetto, progetto che coniuga nuove tecnologie, nuove possibilità con antichi linguaggi,  narrativa, cinema, televisione, teatro.....la multimedialità che raggiunge le diverse intelligenze, la multimedialità resa più easy proprio dalle Tic.
Ecco che ancora una volta sono i nuovi strumenti che aiutano a realizzare sogni antichi...

Le immagini sono state riprese dalla pagina di Nova24.

giovedì 20 gennaio 2011

TRA mouse, ipad...e scarpe da allacciare...

Come se la cavano i nostri piccoli nativi con le nuove tecnologie? e con quelle vecchie?

L'indagine dell'Avg cerca di fare il punto della situazione, che viene riportata oggi sul Corriere.it

"INDAGINE - In particolare, sono state interpellate 2.200 mamme dei Paesi più sviluppati, tra cui l'Italia, con figli in età compresa tra 2 e 5 anni. Alle donne è stato chiesto di rispondere a un questionario sulle abilità dei loro bambini. I quali, nel 58% dei casi sanno giocare a un videogame di livello base contro il 52% di quanti hanno già imparato ad andare in bicicletta. Dopo la capacità di completare un puzzle, riscontrata nel 77% dei casi, l'abilità più diffusa tra i piccoli è l'uso del mouse, e quindi la padronanza di movimento all'interno di un ambiente virtuale: lo fa il 69%, mentre il 63% sa accendere e spegnere un pc. Se però chiedete a un bambino di quell'età qual è il suo indirizzo di casa, solo il 37% vi risponderà correttamente mentre il 20% è in grado di nuotare senza assistenza. Meno di quanti siano in grado di usare il cellulare per fare una chiamata (il 28%) o di quelli capaci di lanciare un programma di navigazione web e accedere a Internet (il 25%). Se il 19% riesce a giocare con un'applicazione su dispositivi touch come tablet e smartphone, appena l'11% sa già allacciarsi le scarpe, percentuale che sale al 14% se si guarda alla fascia di età tra i 4 e i 5 anni, quella che precede immediatamente l'ingresso alla scuola primaria."

L'articolo conclude saggiamente:
"Quello che l'indagine non dice è se e come la padronanza precoce delle abilità digitali influisca sull'apprendimento di quelle pratiche da parte di questi bambini ma questo si potrà capire tra qualche anno. Ai genitori, come sempre, spetta il compito di stare accanto ai propri figli, insegnando loro a muoversi nel mondo reale, oltre che in quello digitale. Altrimenti, il rischio è che vadano su YouTube per vedere come devono fare per allacciarsi le scarpe."


 

sabato 8 gennaio 2011

Te lo spiego io come funziona l'ipad...

NEL REGNO DEI NATIVI DIGITALI :"Addio al vecchio sapere lineare fondato sulla parola scritta e sulla trasmissione di conoscenza maestro-alunno: imparare oggi ha la forma di un suk arabo nell'ora di punta. Tra social network, video-racconti su YouTube, la musica di MySpace, il linguaggio sincopato delle chat e le bufale online, gli studenti di nuova generazione hanno bisogno di una bussola per orientarsi. Ma la scuola non c'è. O meglio, non ce la fa: a studenti 2.0 corrispondono spesso istituti scolastici da secolo scorso. "
E' l'inizio dell'articolo di Serena Danna, comparso sul Sole 24 domenica 2 gennaio che ben fotografa la situazione dei nuovi "utenti" della scuola italiana, che li accoglie in ambienti chiusi alle nuove istanze e poco disponibili al cambiamento.
La giornalista, supportata da fonti autorevoli, conduce un'analisi sui diversi aspetti connessi alla questione:
  • nativi digitali portatori di una nuova "cultura partecipativa"
  • cambiamento di ruolo del docente, non più trasmettitore di informazioni, ma "facilitatore di apprendimenti"
  • apprendimento attraverso risoluzione attiva di problemi
  • Internet come fonte "l'ha detto Internet", che pone grandi sfide per gli educatori del XXI secolo
  • una panoramica sui progetti innovativi in America, in Europa, e...con gran fatica anche in Italia...
In particolare "A Bollate, un comune di 37 mila abitanti alle porte di Milano, per imparare a usare l'iPad basta chiedere aiuto a un bambino. Nelle aule dell'Istituto di via Brianza - due scuole elementari e due medie inferiori - al posto di quadernetti e matite, da settembre gli alunni usano il tablet computer prodotto dalla Apple."

Anche nella mia classe c'è un bambino che ogni tanto mi dice "Maestra, l'anno prossimo ci prendiamo un ipad per ciascuno?"

Magari....
intanto al ritorno dalle vacanze mi sa che troveremo qualcosa appeso al muro....ma questo ve lo racconterò lunedì...

martedì 4 gennaio 2011

E come Eclissi solare...E come emozione...

Stamattina sveglia anticipata per non perdersi l'emozione profonda che sempre ci pervade quando la natura ci sorprende con questi eventi inconsueti...
Emozione che si mescola ad uno strano timore...sarà vedere la nostra stella adombrarsi...sarà la luce squillante del mattino che si ammanta di grigio rendendo ancor più freddo ciò che ci circonda...sarà, ma intanto il fenomeno inizia!
Accidenti, c'è una discreta velatura e forse non si vedrà interamente, guardo, scruto...mi accorgo che gli occhi...
Ricordo all'improvviso di aver conservato gli occhialini protettivi acquistati per l'eclissi totale del 1999, rovisto nel cassetto ed eccoli...li inforco e mi accorgo di quanto mi permettano di seguire il tutto.
Ma voglio anche documentare, per mostrare il tutto ai bambini al mio ritorno a scuola, allora penso (bene) di porre la lente oscurata dell'occhiale davanti all'obbiettivo..ecco una delle mie foto! Niente di eccezionale...ma permette  di comprendere cosa sia successo ed inoltre... trattiene tutta la mia EMOZIONE!


Girando per il web mi accorgo che il Museo di Scienze Naturali di Trento, ha ripreso in modo impeccabile l'evento, in tutte le sue fasi, e lo ha condiviso in FACEBOOK.

Ecco una foto più autorevole....
Un'altra raccolta di foto documentali la trovate nella pagina Facebook del MINISTERO DEI BENI E ATTIVITA' CULTURALI , da cui ho tratto questa.. poetica
e questa frase-commento della scuola dell'Infanzia di Villachiara:
"Il Sole che si traveste da luna"